venerdì 6 aprile 2018

Goldrake compie 40 anni



Oggi ai bambini si fanno vedere Peppa Pig, Masha e Orso, i Teletubbies. Quarant'anni fa ci si preparava all'arena della vita con l'Uomo Tigre, il calcio-animato era quello di Arrivano i (fallosissimi) Superboys, il romanzo di formazione era Conan il Ragazzo del futuro (che anche lui oggi sta proprio sui 40)  e la vera epica era quella di Goldrake, che fece da apripista in Italia a tutti i Super-robot. Mi ricordo un corridoio vagamente Shining di una casa in affitto al secondo piano, piena di colori caldi e una luce sparata manco fosse una puntata di Pomeriggio 5. Credo che questo sia "l'asset dei ricordi standard". Mi ricordo che correvo avanti e indietro nel corridoio con un elmo in testa ricavato da un fustino del detersivo Dash e brandendo una scopa urlavo "alabarda spaziale". Il mostro di Vega più grande che avevo in casa era un pesce rosso che, come un vero gladiatore, resisteva agli attacchi della mia manina paffuta che invadeva la sua boccia di vetro brandendo un pupazzo di gomma dura (con all'interno un'anima di fil di ferro) del gigante pilotato da Actarus. I pupazzi di Goldrake (ma poi anche di tutti gli altri robot... devo avere in giro un Danguard...) si trovavano in tutti i mercati rionali, accanto ai palloncini colorati e le castagne calde. Goldrake era il massimo, fin dalla siglia di testa. Un alieno cowboy che si spostava su un disco volante e ci proteggeva dal male. L'unico altro eroe dell'epoca che per me gli teneva il passo era Tekkaman. Che ci volete fare, vedevo ogni anime esistente sulla TV a tubo catodico, ma fin da piccolo stavo già in fissa con i dischi volanti e i cavalieri in armatura pseudo-medioevale con casco integrale. Non ho mai capito perché sia stato un fenomeno in fondo solo italiano. Certo in Giappone Goldrake era arrivato un anno prima con il nome di Grendizer, mentre qui celebriamo Goldrake, il "nostro orgoglio italico Goldrake", con il nome riadattato per far rima con Mandrake. In Giappone era uscito  solo dopo i Mazinga e il "filone" si era quindi un po' già canonizzato, aveva "cozzato" con le corazzate di Matsumoto, si apprestava di lì a pochissimo a declinare la guerra e la follia secondo Tomino. Ma sapendo in Italia Goldrake aveva fatto un "boom" incredibile. Le madri si incatenavano alle porte della Rai per impedire la trasmissione di cartoni animati così "diseducativi", ma che preparavano alla vita più un qualunque puntata dei Teletubbies. Distinti professionisti adulti si interessavano al fenomeno e ne elogiavano il valore simbolico. A pensarci mi fa quasi un male fisico che l'opera di Nagai, resa grande dai disegni di Araki e Komatsubara, negli anni che seguirono abbia prodotto al più quella mezza cacatina di Grendizer - Giga mentre gli altri robot nagaiani hanno avuto almeno una grande occasione di remake. Per i giappi Goldrake è roba dimenticata come Megaloman, facciamocene una ragione. Ma nei ricordi quel robot con le corna spacca ancora e spaccherà sempre. Auguri Actarus. In tuo onore, vado a sparami in cuffia uno dei pezzi più fighi di musica dance di tutti gli anni '70.

Mai capito perché Actarus dovesse mangiarsi le insalate di matematica... per me i complotti vegani partono proprio da lì. 
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