venerdì 9 marzo 2018

DanMachi - la recensione della serie TV in streaming gratuito sul canale YouTube di Yamato Animation




- Sinossi fatta male: il nostro eroe si chiama Bell Cranel, è il classico ragazzino giapponese magrolino, sfigatello, con gli occhioni dolci, timido ma pieno di vigore e di belle speranze, altruista e buono fino al vomito e circondato perennemente di gnocche con cui non scopa. Bell fa di professione l'avventuriero e condivide una casetta diroccata con la sua dea, Estia, una ragazzina troppo carina per essere vera, che sotto un vestito elegante e sexy gira in ciabatte, piena di gioia di vivere e amore per lui, al punto da coccolarlo di frequente, stringendolo con una misura importante di seno. Perché sì, uomini e dei possono vivere insieme sotto lo stesso tetto, aiutandosi a pagare le bollette della luce.  Siamo in un mondo medioevale fantasy in cui le divinità (un po' di tutte le culture) sono scese sulla Terra a vivere tra noi, annoiate di stare da troppi anni in cielo/olimpo/altro. Gli umani si uniscono sotto una divinità diventando la sua "famiglia" e gli dei conferiscono ai loro affiliati la "grazia", un potere mistico che permette loro di diventare avventurieri e affrontare i mostri fantasy che si trovano un po' ovunque. Combattere mostri è il core-business locale, organizzato da una Gilda che conferisce incarichi a pagamento. Sconfiggere i mostri significa ricevere in cambio delle pietre particolari da cui si ricava, con un metodo ancora poco chiaro e probabilmente non del tutto eco-sostenibile, l'energia primaria che fa muovere ogni cosa. Gli avventurieri consegnano le pietre alla Gilda e questa li converte in moneta sonante con cui pagare le bollette, la casa e in genere poter "vivere". In pratica il lavoro principale in questo mondo è abbattere mostri come avventurieri o dedicarsi, se non si è abbastanza forti o si è stufi della lotta, alle attività correlate per equipaggiarli, supportarli, dargli da dormire e mangiare. Gli dei permettono agli avventurieri di diventare più forti dopo ogni scontro, fungendo un po' da sistema di crescita di un gioco di ruolo. Tutto è di fatto un mega-gioco di ruolo, con aree zeppe di mostri divise per livelli di difficoltà e avventurieri che salendo di livello salgono anche di fama. Il nostro Bell è un avventuriero di livello 1 e appena lo conosciamo è completamente coperto di sangue di Minotauro dopo che gli ha salvato la vita una avventuriera di livello 6, Ais Wallenstein, che appartiene alla ricca e prospera famiglia della dea Loki. Bell ha un autentico colpo di fulmine per Ais e giura che un giorno sarà lui a salvare lei e solo dopo riuscirà a chiederle un appuntamento. Da allora decide di impegnarsi e di dare lustro pure alla famiglia di Estia, che è sfigata al punto che per sopravvivere la dea è costretta a lavori part-time come commessa in vari attività cittadine. Più mostri abbattuti, più pietre che diventano soldini per prendere una sede meno sfigata e diroccata per contenere più affiliati e un grande amore da conquistare. Riuscirà Bell a compiere la scalata, partendo dalla scelta dell'armatura e dell'arma e dalla conoscenza delle tecniche di combattimento più efficaci? 


- Ma dove l'ho già sentita questa storia? Ah già, ovunque!!! La trama di questo anime, tratto da una graphic Novel di successo e tuttora in corso, non brilla per particolare originalità, collocandosi più o meno  nel genere "harem con declinazione action fantasy". Il sotto-genere "harem" è un filone in cui al protagonista (in genere un ragazzino così buono, gentile e altruista da sembrare inverosimile che si identifichi il lettore medio) capita di frequentare tutte le tipologie di donne possibili, riuscendo ad affascinarle tutte. È un tipo di lettura che per me può anche avere effetti positivi sull'autostima, anche perché "l'eroe" ha successo più per sue capacità morali che per attributi fisici, in cui l'impegno nel diventare persone migliori è sempre premiato. È una sfumatura narrativa tra le più trattate negli ultimi anni dai jappi, anche perché molto duttile a veicolare tematiche anche importanti (il bullismo, la diversità di genere, la disabilità, il successo scolastico e le sue conseguenze ecc.), ma non è sempre in grado, di per sé, se non supportata da un'idea di racconto interessante, di reggere da sola un'opera finale. Spesso creare intorno a un personaggio "neutro" e "buono per tutte le stagioni" un harem è anche una soluzione facile, che si affida alla routine di scrivere una serie determinata e definita di archetipi femminili-tipo.  Ma DanMachi, anche se di fatto è più sbilanciato sull'aspetto harem rispetto al racconto action-fantasy, riesce a essere divertente, ben scritto, pieno di momenti commoventi e umoristici. Dal punto di vista tecnico l'opera di J.C.Staff è davvero molto valida, dalla cura degli ambienti ai personaggi fino alle veloci ma esaltanti scene di combattimento; tutto funziona, è animato fluidamente e in genere un paio di spanne sopra alle produzioni anche più blasonate dal pubblico. In un attimo si arriva all'ultimo episodio della prima stagione (con la seconda prevista per il 2018) e già si ha la voglia di passare al suo spin-off DanMachi: Sword Oratoria, anche lui già in streaming. 
Il confronto con Sword Art Online spesso viene fatto, perché  anche se le due opere si muovono in territori diversi sono comunque legate a un'ambientazione da videogame per lo più fantasy. Se sul lato delle idee narrative Sword Art Online è più forte e interessante, sul piano prettamente dell'action e della tecnica realizzativa i prodotti se la giocano bene, e in molti casi DanMachi mette in scena combattimenti integrati alla trama pure più fluidi e convincenti. 
DanMachi è consolatorio come un budino al cioccolato alla fine di un pranzo. Non cambia la vita dello spettatore in modo travolgente e non ambisce certo a rivoluzionare il genere fantasy, in quanto di fatto riproduce in animazione le prime ore di gioco di un qualsiasi gioco fantasy, che sia cartaceo o digitale. Ma tutto funziona bene, è gradevolissimo e dopo poco ti coinvolge in un mondo che sotto la scorza non è nemmeno così  banale. 
Yamato Animation ha portato gratuitamente sul suo canale di YouTube, con sottotitoli in italiano, tanto DanMachi che Sword Oratoria e vi invito un po' a scoprirlo, se siete in cerca di un prodotto rilassante, curato e pieno di ragazze carine. Potrebbe essere anche una bella occasione per appassionarsi ai giochi di ruolo, intervallando la visione con una partita o due a Monster Hunter World, Diablo 3 o un MMORPG. Fatevi un giro tra i dungeon di J.C.Staff e fatemi sapere. 
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