domenica 14 gennaio 2018

Westworld è troppo, troppo figo.

Almeno l'episodio 1, l'unico che ho visto per ora. 


Ho appena visto il primo episodio della serie HBO prodotta da J.J. Abrams e scitta da Jonathan e Lisa Nolan che rilegge Il mondo dei robot di Michael Crichton. La prima stagione in home video risiede in uno dei più belli e lussuosi cofanetti che abbia visto da molto tempo a questa parte. Copertina in cartonato solido in rilievo e scritte argentate, un booklet bellissimo pieno di foto e interviste, la serie riversata su blu ray con resa visiva sbalorditiva. Nel futuro è stato creato un parco a tema sul passato, esattamente come accadeva nel Jurassic Park sempre scritto anni dopo sempre da Crichton. Solo che questa volta non ci sono dinosauri creati geneticamente usando geni preistorici conservati da zanzare ritrovate nell'ambra e mischiate con DNA di rana. Qui ci sono robot, perfettamente simili agli esseri umani e programmati in modo tale da rivivere ogni giorno la stessa vita, come imprigionati in un eterno giorno della marmotta. Gli ospiti del parco possono interagire con questi avveniristici residenti, decidere di seguire delle storie che loro gli raccontano per vivere un vero e proprio gioco di ruolo oppure farsi gli affari propri uccidendo o scopando a casaccio con i droidi in una sorta di versione Hard Coffee di Grand Theft Auto. Tutto bello e tutto sexy, come ogni episodio pilota di una serie HBO prevede per contratto. Il parco è gestito da una sala comando posta su una montagna inarrivabile al cui interno gli addetti, ben più competenti delle scimmie urlatrici che gestiscono il Jurassic Park, stipano montagne di robot continuamente in miglioramento o manutenzione. Il parco ha avuto varie incarnazioni, compresa una versione horror stile Texas Chainsaw Massacre. I robot hanno già vissuto diverse vite interpretando i personaggi più disparati ma Westworld tiene bene e attira pubblico da oltre dieci anni. Ogni giorno la Bella Dolores (Eva Rachel Wood) si innamora di Teddy (Michael Madsen), Maeve (Thandie Newton) e Clementine (Angela Sarafyan) elencano ai clienti il listino prezzi della sua attività da meretrice o un indiano (che non trovo su imdb... questa serie ha un cast infinito...) può spillarvi qualche soldo imbrogliando al tavolo da poker del saloon. Se siete nel giorno dell'evento speciale potreste pure assistere alle rapine del cattivissimo Hector Escaton (Rodrigo Santoro) e della sua banda, compresa la tostissima gunslinger girl sfregiata Armistice (Ingrid Bolso Berdal), una specie di equivalente femminile del Mastino del Trono di Spade. Solo che il pubblico pagante vuole qualcosa di più, stile il mostro terrificante e invisibile che infesta Jurassic World. Il demiurgo della baracca, il dottor Robert Ford (Anthony Hopkins) sta sperimentando sistemi per aumentare il realismo dei robot sviluppandogli una specie di memoria di lungo corso in luogo della attuale memoria da pesce rosso, con reset giornaliero delle battute, che ora hanno e  che al terzo giro fa molto pupazzo animatronico della Valle dei Re di Gardaland. Il suo vice Bernard Lowe (Jeffrey Wright) cura tutti i dettagli espressivi dei volti artificiali perché almeno quelli sembrino unici, diversi per ogni robot. La manutenzione generale è gestita da Henry (Eddie Shin) e siccome è orientale e molto intelligente mi ricorda troppo un suo equivalente nella saga del parco dei dinosauri. C'è chi vuole arrivare al vertice dell'impresa, c'è il classico leccaculo, l'analista che si innamora di uno dei residenti... insomma il pacchetto completo. Il finto mondo western è bellissimo e pieno di tocchi di classe. Nel saloon si sentono le versioni western di Paint it Black dei Rolling Stones e Blackhole Sun dei Soundgarden. Qualcosa inizia ad andare storto però. C'è un robot cowboy vestito di Nero (Ed Harris) che sembra sapere troppe cose su come gira il mondo a dispetto della sua supposta memoria da pesce rosso. Sembra inoltre che il programma del dottor Ford faccia impazzire i robot, che tutto di un tratto ricordano anche le loro "vite e ruoli passati" pensando che siano vere. Saranno al sicuro gli ospiti paganti del parco? 



La tiro cortissima, questo episodio 1 mi è piaciuto tantissimo. L'ambientazione è favolosa e il cast funziona alla perfezione, lo sforzo produttivo di HBO di farne la serie che spiritualmente dovrebbe sostituire Il trono di spade per ampio respiro, budget da urlo, poppe e sangue compresi, è evidente. Jonathan Nolan è il fratello di Christopher e sceneggiature di buona parte dei suoi film. Dopo aver diretto una puntata della serie Person of Interest, anche questa scritta da lui, in Westworld oltre a scrivere, dirige un buon numero di puntate ed è anche bravo. Gli effetti speciali e lo splatter funzionano, il ritmo narrativo è molto, molto western. Cosa che per me è un pregio ma che per molti potrebbe essere un difetto. Questa puntata è lenta e meditabonda come struttura ma mi ha portato in molti posti elettrizzanti oltre ai set principali, costituito dal bellissimo paesino western e dalla sala controlli sulla montagna. Posti come il "consultorio dei robot" (dove le macchine si presentano nude come HBO impone), il tetro passo di montagna della quest sui fuorilegge (con tanto di androide che impazzisce in modo sinistro), il piano del palazzo nascosto nella montagna dove in bodybags o nudi e in piedi come manichini vengono conservati i robot difettosi. Chissà come sarà la puntata numero due. Magari vi aggiornerò. Per ora Westworld è una delle serie più interessanti che ho fra le mani, speriamo che il godimento duri a lungo. Nel 2018 dovrebbe arrivare la serie 2 e la HBO ha piani per sviluppare storie sugli altri parchi a tema correlati, magari quei parchi che sono venuti prima di Westworld, con protagonisti gli stessi robot-figuranti in parti diversi. Magari abbiamo in mano qualcosa di simile ad American Horror Story. Vedremo. 
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