Uscirà a
marzo nelle nostre sale per Lucky Red, è l'ultima magia realizzata dallo studio
Ponoc, uno studio di animazione formato da ex membri dello studio Studio
Ghibli. La pellicola segnerà il ritorno alla regia di Hiromasa Yonebayashi, il
regista di Arrietty e di Quando c'era Marnie, assente dalla casa di Totoro dal
2014. Negli ultimi anni grazie a Lucky Red, Yamato e Dynit siamo riusciti a
recuperare in Italiano l'opera omnia dello Studio Ghibli, comprese le
produzioni di quando lo studio doveva ancora nascere. Conoscevamo già molto del
grande Hayao Miyazaki, abbiamo scoperto un genio dall'animo lunare come Isao
Takahata, abbiamo guardato con interesse ai lavori di Goro Miyazaki e ci siamo
esaltati per Yonebayashi, al suo esordio il più giovane regista dello studio.
Sono tutti film straordinari, ma le opere dirette da Yonebayashi erano quelle
che più di tutte proseguono a livello visivo un approccio vicino alle
produzioni di Miyazaki, nel caso di Arrietty presentando anche una
sceneggiatura scritta dallo stesso maestro. Arrietty parlava di piccoli
mondi nascosti dalla modernità, era meraviglioso per ambientazioni, personaggi,
musiche (composte dalla straordinaria Cecile Corbel) e carico di invenzioni
visive. Quando c'era Marnie era una Ghost Story malinconica e autunnale carica
di sensibilità e colori caldi (sottolineata dalle sonorità di Takatsugu
Muramatsu, compositore scelto anche per questo Mary and The Witch's
Flower). Sono entrambi film che toccano il cuore e trattano con garbo e
rispetto temi forti, importanti e non scontati come la malattia e il lutto.
Film dall'animo moderno, intimi e "piccoli" (e in questo simili ai
lavori di Takahata), ma avvolti in ricche, dettagliate, calde e a tratti
fiabesche scenografie, che non possono che farci ricordare Il Castello errante
di Howl, La città incantata o la rigogliosa natura de La principessa Mononoke.
Quando c'era Marnie è stata l'ultima cartuccia in un periodo travagliato dello
studio, travolto nel 2014 da infinite vicissitudini e oggi in riassestamento.
La casa di Totoro da allora salutava il produttore Nishimura (attivo dai tempi
di Howl) e il regista Yonebayashi, che portandosi dietro un nutrito seguito di
animatori andavano a fondare lo studio Potoc, che trae il suo nome da una parola
serba che significa "mezzanotte", intesa filosoficamente come il
momento in cui un giorno finisce e ne inizia uno nuovo. Mary to mayo no hana (letteralmente Mary e il fiore della strega, e quindi con un titolo
internazionale corretto) è il loro primo lungometraggio ed è tratto da un'opera
della scrittrice inglese Mary Stewart, "la piccola scopa".
Bastano poche immagini e già vediamo a cavalcioni di una scopa una protagonista che ricorda molto la amata streghetta/panettiera Kiki di Kiki consegne e domicilio. Viene inseguita da figure strane e magiche, e anche questi figuri ci riportano dalle parti de La città incantata e Il castello errante di Howl. In Giappone ha già incassato più di Marnie e i commenti sono in genere molto positivi. Non vediamo l'ora di vederlo in sala a marzo.
Bastano poche immagini e già vediamo a cavalcioni di una scopa una protagonista che ricorda molto la amata streghetta/panettiera Kiki di Kiki consegne e domicilio. Viene inseguita da figure strane e magiche, e anche questi figuri ci riportano dalle parti de La città incantata e Il castello errante di Howl. In Giappone ha già incassato più di Marnie e i commenti sono in genere molto positivi. Non vediamo l'ora di vederlo in sala a marzo.
Talk0
Nessun commento:
Posta un commento