lunedì 24 luglio 2017

Black Butterfly - il nuovo thriller crepuscolare con Antonio Banderas, tra Misery non deve morire e Brokeback Mountain... forse.



Antonio Banderas è uno scrittore arrivato al fatidico momento della "pagina bianca", il crack mentale in virtù del quale le idee sono finite, i creditori sono alla porta e l'editore incomincia a dimenticarsi il suo indirizzo mail. È nel mezzo del nulla della sterminata campagna americana per concentrarsi, ogni tanto va al baretto / tavola calda per rifocillarsi e provarci non Piper Perabo (che da Le ragazze del Coyote Ugly ha sempre il suo perché), la disperata agente immobiliare, con lo scopo impossibile di vendergli casa (che Banderas tiene così disordinata che pare sempre abbia appena combattuto con un Grizzly). L'agente letterario  lo chiama riferendosi a mail, contratti e cambiamenti ai capitoli richiesti dall'editore che però non arrivano mai: sai l'ultimo temporale, sai l'adsl che non prende, sai il computer con i virus. Banderas combatte, come Jack Torrence, usa pure una macchina da scrivere vintage, ma non ce la fa proprio: il mattino non ha l'oro in bocca. Ma ecco arrivare la svolta, e meno male, perché sono dieci minuti che vediamo Banderas di profilo mentre immobile guida un'auto, mangia o cerca di scrivere... pare di trovarsi in Somewhere di Sofia Coppola e io sto già prenotando un volo per l'America per andare a uccidere Sofia Coppola. Ma ecco, appunto, il cambiamento. Mentre sta per andare al baretto, Banderas incontra per la strada il classico bifolco con furgoncino e voglia di farti incazzate come in Duel di Spielberg. Dopo aver rischiato la vita più volte Banderas arriva al baretto e poco dopo il bifolco parcheggia nella sua stessa piazzola, entra, lo insulta e gli mette quasi alle mani addosso non fosse per un ragazzetto (Jonathan Rhys- Meyers, autentico attoraccio di razza canina) interviene, seda il bullo e esce dal baretto con sacco sulla spalla verso i boschi in stile telefilm di Hulk. Banderas lo segue, Banderas vuole ringraziarlo. Lo carica in macchina pochi metri dopo, vede che è un senza casa come Hulk e gli propone una doccia a casa sua, poi un pasto, poi una birra, poi un letto che fuori sta piovendo, poi la possibilità di fare il bagno nudo nella sua piscina all'aperto... sapete come finiscono queste cose, no? Mezza giornata e il ragazzetto gli ha già riassettato casa, gli ha dato speranze per il futuro, un po' di psicoanalisi e pacche sulle spalle ed ecco che Banderas gli dà in mano il suo ultimo manoscritto, gli dice che è lammerda ma in fondo alla sua opinione ci tiene, arriva a raccontargli di lui, ex moglie, sogno americano finito ecc. ecc. Il giorno dopo il ragazzetto si convince che effettivamente il manoscritto è lammerda. Ed ecco la grande idea inquietante: "Banderas, scrivi di noi! Scrivi di quando stavi per andare al baretto e incontravi per la strada il classico bifolco con furgoncino e voglia di farti incazzare come in Duel di Spielberg. Dopo aver rischiato la vita più volte arrivavi al baretto e poco dopo il bifolco parcheggiava nella tua stessa piazzola, entrava, ti insulta e ti metteva quasi alle mani addosso non fosse per me (Jonathan Rhys- Meyers, autentico attoraccio di razza canina) che intervenivo, sedavo il bullo e uscivo dal baretto con sacco sulla spalla verso i boschi in stile telefilm di Hulk. Mi seguivi, mi volevi ringraziare. Mi caricavi in macchina pochi metri dopo, vedevi che ero un senza casa come Hulk e mi  proponevi una doccia a casa sua, poi un pasto, poi una birra, poi un letto che fuori stava piovendo, poi la possibilità di fare il bagno nudo nella tua piscina all'aperto... sai come finiscono queste cose, no? Mezza giornata e ti avevo già riassettato casa, ti avevo dato speranze per il futuro, un po' di psicoanalisi e pacche sulle spalle ed ecco che ti mi davi in mano il suo ultimo manoscritto, mi dicevi che era lammerda ma in fondo alla mia opinione ci tenevi, arrivavi a raccontarmi  di te, ex moglie, sogno americano finito ecc. ecc. Non è un cavolo di incipit sconvolgente?". E Banderas: "No, è una palla scontata che mi pare di aver già letto due volte negli ultimi dieci minuti!!! A chi può fregare questa roba?? Ci si aspetterebbe al massimo che nasca una relazione gay tra noi due e non è una cosa che attualmente voglio scrivere, visto che i tempi di Ferrara e Bigas Luna sono finiti e da vent'anni campo come testimonial del Mulino Bianco!!". Ma il ragazzetto incalza: "Ma no! Esci dalla tua visione egomaniacale!!! Racconta di me!!! Tipo quel film con Tom Selleck e Pavlina Porizkova!!!". "Eeh??". "Ma sì, quello che lui fa lo scrittore, c'ha la crisi creativa e si ritrova in casa una gnocca, un po' come me, per la quale non sa se essere attratto o spaventato. Chissà chi è, chissà da dove viene, chissà in che pericoli lo condurrà, non è una figata??". "No, non lo è per niente!!! È roba già vista in tutte le salse, da Misery non deve Morire a The Guest di Adam Wingard... e tu non sei né Katie Bates né Dan Stevens. Ma ci sarà un cavolo di motivo per chi uno fa lo scrittore per lavoro e un altro no? Ma idee originali ne hai?" . "E se invento cose assurde su omicidi mai sviluppati né intuiti prima, un'indagine, botte, legal thriller e finisce poi che era tutto un..." . "Non dirlo!! Non dirlo assolutamente o la sala si svuota già da adesso!! Non dirlo o ci vengono a linciare!!!! E poi è un'idea del cavolo!!!" . Il simposio continua un po' per tutto il film... fino a che, non sapendo che canovaccio copiare, si arriva a copiarli un po' tutti.



- E dire che non sarebbe stato nemmeno così male... avevamo le foreste americane da western crepuscolare, avevano un attore a cui si chiedeva di raccontare in scena (in fondo) la parabola discendente della sua stessa vita, avevamo una traccia sulla quale si poteva scrivere davvero di tutto, dai rapimenti alieni alla commedia scurreggiona passando dal drammatico al romantico al thriller, si poteva toccare pure l'horror. E si butta via più o meno tutto. Rhys- Meyers, e non mi importa se è stato Enrico VIII nei Tudors, è un cagnaccio. Dai a Cesare: "Un belloccio cagnaccio". E questo è un film a due, un film che Banderas non può sostenere da solo, nonostante ci provi e riesca ad essere a tratti convincente. Peccato, perché bastava un attore più performante per dare sapore alla pietanza, così invero piuttosto deludente. La storia parte bruttarella, statica, affaticata ma il secondo tempo è davvero imbarazzante, roba da film TV del pomeriggio di rete 4. Si prendono idee a caso e non le si sviluppa a dovere lasciando nello spettatore un senso di incompleto e farraginoso. Anche l'inclinazione sentimentale che poteva nascere tra i due co-protagonisti è solo accennata e subito cassata ed è un peccato, sarebbe stata una nota originale. Tuttavia Banderas è da salvare assolutamente. Il suo scrittore in crisi è dolente, appesantito, perennemente sbronzo e malinconico. Sembra una persona vera con un interessantissimo lato oscuro (alla fine del film una certa domanda non può che balenarvi e sarà inquietante). I paesaggi sono mozzafiato e le scenografie sono perfette, funzionali. Si direbbe un compito fatto bene, non fosse appunto per una sceneggiatura deludente e un Rhys Mayers da dimenticare, che per tutta la pellicola recita nel mood del bulletto odioso. Un'occasione mancata. 
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