lunedì 7 novembre 2016

Swiss Army Man e Horns: i film con Daniel Radcliffe che ci piacerebbe vedere pure in Italia, prima o poi...


Constatiamo, crudelmente "l'ovvio".
Cioè, Radcliffe è e sarà sempre, più o meno per gran parte dell'universo conosciuto, specialmente italico, il maghetto Harry Potter. E quindi per i distributori, almeno "italiani", il pubblico  di riferimento dell'attore "è quello": ragazzini fan del maghetto che vogliono il povero Radcliffe interprete perenne di un maghetto. Anche se è cresciuto, si è tarchiato, c'ha il collo alla Broke Lesnar, gli occhio lombrosianamente scavati dentro le orbite e mani enormi come il David di Donatello. Nonostante pure il buon Daniel voglia fare e faccia "altro"! Da ragazzino caruccio è diventato di fatto l'interprete ideale di Rif Raf in uno spettacolo londinese permanente del Rocky Horror Puctures Show. Non servirebbe nemmeno troppo trucco, ma il pubblico, secondo l'idea che se ne fanno i distributori italiani (lo so, sto sottolineando con il pennarellone grosso la questione), anela il Radcliffe di 10 anni, lo vorrebbe magari come eterno bambino stile Gary Coleman. Non stupisce quindi che in sala, in Italia, Radcliffe è arrivato, senza problemi, con questo...


Che è un po' come dire, parafrasando l'ultimo minuto del trailer: "Ta daa!! Sono tornato maghetto!!".
Ma in questi occhi, apparentemente felici,  guardandoli bene, io non riesco che a vedere altro che calde, malinconiche, invisibili lacrime. Il suo corpo e il suo stile recitativo vuole essere votato all'horror, perché  lui ci crede e perché è un interprete perfetto per l'horror, noi lo amiamo come interprete horror!
Lo voleva fare subito, l'horror, appena tolta la sciarpa di Grifondoro, al punto da finire al volo in una produzione neo - Hammer (anche produttivamente "in palla") in cui, pur di allontanare la sua aura da ragazzino (tenero!!), portava una barba posticcia: The Woman in black. Ora, siamo onesti, la barba posticcia si vedeva e forse non era ancora pronto per un ruolo alla Peter Cushing. Ma funzionava alla grande, ci credeva, aveva i tempi e la faccia giusta e alla fine il film non era così male. Ma al botteghino si aspettavano Harry Potter non un horror anche abbastanza spaventoso. Le fans ci sono rimaste male, i produttori pure, i distributori più di tutti e il film è stato un po' dimenticato dal cartellone, nonostante noi, i cultori dell'horror, eravamo quasi commossi dalla metamorfosi di Radcliffe. Al punto che grazie all'home video si è messo pure in cantiere un sequel, che senza Radcliffe e buone idee è venuto decisamente malino. 


Sconfitto, Radcliffe non demordeva e ripeteva il mantra "Addio maghetto, non mi ripigli maghetto!!" quando sceglieva di interpretare il grande poeta Allen Ginsberg in Kill your darlings - Giovani ribelli. Complesso, un genio, ma anche omosessuale e abitudinario di psicofarmaci. Non un soggetto per teenagers, che disertando le sale si sono perse qualcosa di bello. Di nuovo non era Harry Potter e i distributori, nonostante la vetrina di Venezia e il Sundance, lo spinsero pochissimo. E peggio successe per il film successivo, Horns


Scritto dal figlio di Stephen King (appero...) e diretto da Alexandre Aja (e sticazzi), con la bellissima Juno Temple a fargli da coprotagonista. Radcliffe si getta in un film squilibrato, folle e imperdibile. Radcliffe è qui un ragazzo di provincia che, accusato di essere un assassino, sviluppa una specie di corna demoniache sulla testa, una ancestrale rappresentazione del peccato commesso. Il ragazzo non si sente colpevole, ma assomiglia sempre di più a Hellboy. A seguito di questa mutazione comunque il ragazzo acquisisce una specie di superpotere in grado di far rivelare la natura malvagia delle persone che gli stanno vicino. Cosa succederà? E' un horror? E' un film drammatico? E' humor nero? Non si capisce bene e non ha molto senso, anche se sul finale si direziona come si deve e ha una bella dose splatter che gli amanti dell'horror più emoglobinico gradiranno. Ma è una roba così "fuori" e "strana" che è da vedere. Insomma, pare una trama partorita da Garth Ennis per Preacher! E qui i nostri distributori, e qui un po' li capisco, tra corna sataniche e buste di sangue finto sparse su tutta la scenografia e su pupazzi fatti a pezzi causa "azioni dell'ex maghetto", se la sono fatta letteralmente sotto. Il film, peraltro applaudito ai festival per l'originalità e la surreale interpretazione di Radcliffe, in Italia non è proprio arrivato. Cacchio!! Un horror-commedy-adolescent-splatter-mettirobaacaso, interessante, premiato e che non mi esce in italiano. Ma perché?? Vedi, sopra. 


Intanto Radcliffe continua amabilmente a pensare all'horror, nelle pause da pellicole sdolcinate come What If, carine ma che "comunque era meglio quando faceva il maghetto", e ridaje, per i soliti di cui sopra. Il ritorno all'horror o quasi lo fa interpretando Eigor nella versione in salsa bromance di Frankenstein Jr con James McAvoy. Che alla fine non è poi troppo male, il regista è bravo, viene dalla serie tv Sherloch e si vede, il budget è appropriato per qualcosa di impatto. E qui Radcliffe è davvero magnifico, tanto per la recitazione, malinconica  e struggente, quanto per la fisicità, dolente, instabile e contorta, che dona al personaggio, ulteriormente deformato da un ottimo make-up, la resa del freak definitivo. La bocca sempre più larga, il capello sempre più unto, le spalle piccole, le gambe tozze, lo sguardo da matto ma in qualche modo da animale ferito e indifeso, la gobba carica di pus (la scena dello "sgonfiamento" è da oscar del fetido), la schiena ricurva, le manone. Il Gollum pare quasi più bello, ma Radcliffe è autentico, artigianalmente dettagliato, vivo e con un cuore che, da grande attore riesce a far trasparire sotto tutto il cerone, protesi e plastiche. Anche questo film, stessi motivi di cui sopra, non va benissimo. Arriva però almeno in sala e me lo godo, per un attimo sogno pure il seguito in cui un Frankenstein - McAvoy (molto bravo anche lui è qui si diverte un mondo a fare lo scienziato matto) costruisce una armata di mostri degna di Doom. Perché sì, cacchio, il secondo tempo pare ambientato nel castello di Wolfenstein dei videogame e da nerd di quelle cose lì, i videogiochi, sono uscito eccitato come un ragazzino di dieci anni. Ma è piaciuto solo a me, peccato. Ho visto la "instant reaction" (non positiva a dir poco) di una "potteriana convinta" alla fugace visione del trailer e dovevo già lì aspettarmi il peggio. L'impostazione bromance (che poi è giusto accennata e subito accantonata, grazie a Dio) non ha aiutato neppure lei perché qui non ci sono Channing Tatum e Ryan Gosling che si guardano languidi negli occhi, ma il professor X e Harry Potter . E anche nei manga yaoi per signorine dai gusti forti non si era forse mai tentato tanto. 
Insomma, il film va malino ai box Office.


La maledizione di Harry Potter continua. Anche perché funziona pure alla rovescia!! Chi ha odiato fieramente il maghetto, appena lo sgama in un'altra pellicola tende (maledetto lui) a cambiare sala e tirare in ballo braccia rubate all'agricoltura. Ed è un peccato perché, glielo riconosco, anche se tra un'ora negherò tutto e distruggerò probabilmente questo post, Radcliffe negli anni è davvero diventato bravo! 
Quel bollino lì, il marchio del maghetto, la come si chiama, la "cicatrice a fulmine", ha provato a togliersela da subito, ci ha provato davvero, all'istante! Per distrarre il pubblico ha cercato di far vedere "ben altro" delle sue potenzialità, mettendosi in gioco parecchio, calcando ancora giovanissimo Broadway. E come A Chorus Line con Michael Douglas insegna, non è cosa da tutti. Ve lo ricordate questo?


Lo hanno, quasi tutti in rete, preso in giro, per principio, senza nemmeno andare a cercare di cosa l'opera trattasse. "Harry Potter è nudo, bruttino, magrino, ha quattro peli sul petto e sicuramente sta facendo qualcosa di gay con un cavallo". Si leggeva per lo più questo, tra mille "lol" e "rolf", su tutti i social. 
Riuscirà Radcliffe ad uscire dal personaggi di Harry Potter senza ricorrere a spellarsi vivo come in Martyrs di Xavier Dolan ? 
Intanto si prepara a uscire con questo bel filmino che già dal trailer adoriamo incondizionatamente.



La pellicola si è pure beccata il Directing Award e la nomination al Grand Jury Prize al Sundance. Pare una roba stranissima e infatti lo è. Cioè una specie di  horror commedy in cui Radcliffe fa... il coltellino svizzero umano. I registi sono i folli che rispondono al nome di Dan Kwan e Daniel Scheinert, per gli amici i "Daniles". Radcliffe è lo strumento - amico (non si muove tipo Weekend con il morto, ma almeno parla e il suo corpo sembra recare infinite sorprese di utilizzo) con cui un naufrago, interpretato da Paul Dano, potrebbe riuscire ad abbandonare l'isola su cui è disperso. E c'è pure la bellissima Mary Elizabeth Winstead, che è bellissima e bravissima (sempre). Ma torniamo a Radcliffe uomo-coltellino, non stiamo a distrarci troppo, ora che  avete visto il trailer. Può essere oggetto da taglio, fucile, bombola a gas, serbatoio idrico, motoscafo, razzo di segnalazione. Non lo concepite come il più geniale e assurdo film della storia? E' di sicuro anche la risposta più completa a chi sosteneva che Radcliffe dopo Harry Potter non poteva fare nient'altro. Cioè, avete visto che qui è in grado pure di fare il motoscafo? Magari questo film sarà una cazzatona (magari no, se ha avuto questi grossi riscontri al Sundance) ma quanto sfoggio di fantasia malata... dobbiamo vederlo in Italia, a tutti i costi! 
E quindi vado di appello. 
Posto che le distribuzioni grosse non hanno spesso  gli incentivi di target - pubblico (leggi: "qui Radcliffe non fa il maghetto") per proporci film di questo tipo (ma se succedesse sarei il primo ad esserne contento), mi rivolgo a quelle piccole belle etichette come Midnight Factory o Blue Swan o Dell'angelo editore. 
"Adottiamo Radcliffe". Facciamo in modo che diventi sempre più "cosa nostra", da appassionati di horror, lasciamo le major libere dall'impatto di vedere solo la sua "versione maghetto". Portiamo in Italia Horns e pure Swiss Army Men! Se lo farete, me li sparerò al cinema e più in home video. E voi, siete con me? 
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2 commenti:

  1. Personalmente non dovrebbe soffermarsi solo su un genere.
    Parlo da ex potteriano (ho seguito la saga fino al quinto, dopodiché, ecco, sono cresciuto e ho perso l'entusiasmo per una serie di sequel fatti solo perchè "andavano fatti").

    Il problema, secondo me, sta proprio nella carriera che radcliffe si è costruito: da sempre è associato al personaggio positivo, il ragazzino orfano che si riscatta in un percorso di ben 8 film.
    Mi piacerebbe vederlo in qualcosa di nuovo, magari senza doversi sforzare per forza a sembrare vecchio (la barba in Now you see me 2 mi faceva l'effetto dei neonati-spartani barba muniti di "3ciento-chi l'ha duro la vince".

    Personalmente non mi dispiacerebbe vederlo in una commedia semplice semplice, o in un thriller senza troppo trucco e parrucco o effetti speciali.

    Insomma, recitare qualcosa di nuovo che rompa col passato è un'ottima cosa, ma una scelta più attenta del ruolo non dispiacerebbe, (nel prossimo film fa la parte del cadavere!! D'accordo che vuoi chiudere col passato e dire addio al vecchio, ma ti dovresti trovare un personaggio, un ruolo per cui la gente possa ricordarti di nuovo in una veste nuova).

    Non credo che quanto ho scritto fra parentesi possa essere una cosa semplice, ma nenache difficile: pensiamo a Leonardo Di Caprio, eterno Jack Dawson di "Titanic", finchè non ha firmato le pellicole con Scorsese e - ancora più importante - con Nolan.

    In conclusione? Sperimenti pure l'horror, ma non si limiti a quello.

    Zorbas.

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  2. Slegarsi da un personaggio enorme come Harry Potter non è facile in effetti!

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