giovedì 17 settembre 2015

Fantastic 4 - la nostra recensione


Premessa
Quando un film è brutto, ci sono molti modi per definirlo.
Per qualcuno è simile a quella produzione naturale che creiamo in genere seduti sopra una tazza di ceramica. Un mio amico aveva applicato alla sua tazza dei braccioli (era artigiano e forse pazzo) perché diceva che nell'elaborazione ci metteva parecchio impeto. Tuttavia quello speciale tipo di produzione saltuariamente si presenta con forme soffici e buffe similari a un cono gelato.

E in fondo, con il giusto sarcasmo di un maestro dell'umorismo come Toriyama, quello stesso prodotto può sembrarci anche buffo...


Il paragone quindi non può valere per Fantastic 4 di Josh Trank. Ma ci viene incontro un altro modo di intendere il cinema come non esattamente piacevole alla vista. Il paragone è riferito a quegli oggetti, magari non freschi, che decidiamo di contenere in raccoglitori atti allo smaltimento.


Solo che questi oggetti possono essere disposti in modo ordinato e di fatto limitare inutili sprechi di sostanze grazie al riciclaggio.
Senza contare che al giorno d'oggi i contenitori sono anche sgargianti, ordinati e danno un senso di "pulito".


Pertanto Fantastic 4 non è simile nemmeno a questa categoria merceologica. Ma non ci sconfortiamo, gli esempi sono tanti! Spesso i film brutti si paragonano a quanto può capitarci quando ci sentiamo male, magari dopo venti chilometri di tornanti in una macchina stretta.
Puro esistenzialismo...


Tuttavia quel gesto assume saltuariamente valenze profonde, ci mostra deboli al mondo e vulnerabili.
E non è esattamente quello che comunica Fantasic 4. Si potrebbe dire che è una mostruosità, una accozzaglia di roba messa male.



Ma ci sono anche mostruosità belle in giro...
Non è quindi facile catalogare Fantastic 4. Ma ci vogliamo provare comunque.
Le prime sensazioni quando il film era ancora allo stato embrionale.
Ho applaudito Josh Trank quando nelle sale è uscito il suo superhero-movie "disfunzionale" Chrinocle. Da grandi poteri derivavano grandi responsabilità, insegnava Spiderman. Ma cosa poteva succedere se un ragazzo, diventato superuomo per un fortuito gioco del destino, decideva di fregarsene delle responsabilità e voleva solo far esplodere il suo rancore? Era quello che succedeva in Chronicle al bravissimo Dane De Haan, che per questa interpretazione pazza e sopra le righe si guadagnava in seguito il ruolo di Green Goblin nel secondo Amazing Spiderman di Webb. E sempre per Chronicle, per la sceneggiatura, Max Landis sarebbe approdato all'ottimo American Ultra e al prossimo Victor Frankenstein. Sempre per Chronicle Josh Trank fu scelto, come un altro giovane regista, Gareth Edwards, per dirigere le nuove storie di Star Wars al cinema. Un parallelo che risulta a oggi emblematico, perché da un piccolo film entrambi sono stati chiamati, prima di intraprendere la avventura spaziale della loro vita, a tradurre la loro personale visione del cinema in pellicole a budget più alto. Edwards traduceva il suo Monster in Godzilla, con il successo che ne conseguì. Trank fu chiamato a fare altrettanto, trasporre le atmosfere del suo Chronicle a vantaggi di un gruppo di supereroi storici, a livello di comics ancora grandi grazie ai cicli di Millar, Ellis e Hickman, ma cinematograficamente bruciati da due film parecchio sotto le aspettative a firma di Tim Story. L'idea era ringiovanirli secondo il modello delle serie Ultimate (come fatto per tutti o quasi i film Marvel del resto). La storia ripercorreva esattamente i primi albi Ultimate, infanzia e zona negativa compresa. Trank avrebbe tolto il sense of wonder per distillarci dentro più incoscienza giovanile e una spiccata vena horror. I nostri protagonisti sarebbero diventati eroi dopo aver subito un supplizio degno di un film stile Hellraiser e nel film qualche traccia di questa idea è rimasta. 


Il momento successivo all'acquisizione dei poteri  è deliziosamente macabro. Mr Fantastic, l'uomo di gomma, appare rigirato su un letto di ospedale con gli arti allungati tesi, un'immagine che ricorda la tortura medioevali della "ruota" usata contro le streghe. La torcia umana, interpretata da un attore di colore, sembra un cadavere, immobile su un tavolo che pare un forno crematorio, brucia di continuo e non può non far venire in mente un macabro capitolo della storia americana. La cosa, l'eroe composto di roccia,  non riesce a staccarsi dal pavimento, diventata un unico blocco di pietra, piange e  invoca aiuto. La donna invisibile cerca di ricomporsi rigenerando i suoi organi interni ma continua a dissolversi. Immagini terribili. Pure i costumini blu colorati classici qui sono stati reimmaginati come abiti da sartoria gotica degna di Edward Mani di Forbice. Il look, lo stile di ripresa, i colori spenti. Da Trank tutto di questa scena da una precisa idea di quelli che Trank voleva. Un horror. E incredibilmente mentre assistiamo al primo tempo della pellicola ci sembra che non aveva tutti i torti nel scegliere questa impostazione.
Breve sinossi
Il film si apre con Reed Richards e Ben Grimm bambini in un quartiere difficile, vittima di bulli e famiglie violente. Reed sogna di andare via e ancora ragazzino delle medie lavora alla sua macchina volante. Ma non gli basta, vuole andare via ancora più veloce, accantona l'auto e si dedica a un teletrasporto da presentare alla classe. Reed è un genio e può realizzare quello che vuole, ma per tutti è solo un bambino che le spara grosse. Per tutti ma non per Ben, che scova Reed a trafficare tra i rottami d'auto dello sfasciacarrozze che gestisce suo padre. Cerca un trasformatore e se Ben può procurarglielo gli farà assistere all'esperimento di teletrasporto. Che non riesce poi benissimo ma cementa una bella amicizia che si consolida al liceo. Solo che lo scenario è lo stesso. Reed spara idee troppo grandi e geniali e viene squalificato alle gare di scienze perché sembra che il suo teletrasporto sia solo un trucco da prestigiatore. Ma qualcuno si accorge di lui, il dottor Storm, che lo invita alla fondazione Baxter, dove da anni stanno cercando di realizzarlo davvero, il teletrasporto. Ben non può seguirlo, non è un genio nonostante l'impegno, Reed è solo in un nuovo mondo, lontano dai bassifondi, lontano dalle botte. Qui incontrerà Sue, la geniale figlia adottiva di Storm, il complicato, anarchico ed egocentrico Victor e l'esperto d'auto e scavezzacollo Johnny Storm. I lavori funzionano, creano un portale verso una nuova dimensione e sono pronti a esplorarla. Peccato che arrivano gli uomini della NASA, gli chiedono di farsi da parte, il gioco è finito. Ma per una botta d'orgoglio i nostri scazzano, decidono di esplorare loro il nuovo mondo. Si ricordano i primi astronauti del resto, non gli uomini che li hanno mandati nello spazio. Arroganza e irresponsabilità fanno il resto. Si compie il loro peccato e come regola di tutti gli horror pagheranno, diventeranno dei mostri deformi. Più cenobiti di Hellraiser che supereroi. Il film doveva continuare teoricamente così, descrivendo quello che accadeva pochi istanti dopo. E invece di colpo ci troviamo nel secondo tempo, con vertiginosi stacchi temporali e una pellicola che diventa di colpo confusa, grottesca, superficiale e soprattutto brutta.


Ma che diavolo è successo?
Qualcuno in corso di marcia deve aver cambiato idea sul progetto. Forse la Fox, forse il regista, forse tutti e due. Nessuno lo sa o lo saprà mai. Trank dà la colpa ai produttori che hanno girato scene a sua insaputa, la Fox dà la colpa al regista perché non ha "comunicato" con le maestranze. Sta di fatto che qualcuno quell'horror supereroistico non lo voleva proprio vedere. Vuoi perché i personaggi in questa versione sono orrendi e non venderebbero un solo pupazzetto, vuoi perché con tizi così cupi impostare il ventilato crossover con gli X-Men diviene impossibile. Troppo tardi per rigirare tutto, con in testa un nuovo film dei Fantastici che ri-resetti tutto (schedulato 2017) decidono di distruggere il film di base e riscriverci sopra (e male) una più canonica trama supereroistica sulle origini. E per sputtanare del tutto Trank, che probabilmente hanno in odio, consigliano alla Disney di recidere il suo contratto per Star Wars. Ma non potevano intervenire prima? Possibile si siano buttati tanti soldi? Ma alla fine come sono state aggiustare le pezze che hanno riscritto il film?
Il secondo indegno tempo
Come dicevamo, forse il primo si salvava, aveva alla base un'idea chiara e la sviluppava.
I giovani scienziati cercavano di trascendere i limiti umani e venivano puniti: il loro teletrasporto aveva aperto una porta per l'inferno e loro ci erano finiti dentro. Logica avrebbe voluto quaranta minuti di slasher duro, con decine di persone finite squartate a causa di un certo dottor Destino e mostri mutati vari fuoriusciti dal portale (che nel fumetto ci sono) con i nostri eroi resi orribili che cercavano di fermare la sua corsa. Magari con Reed che si allungava fino a sembrare una corda umana, con Sue che mostrava i suoi organi interni come un pupazzo anatomico perché non gestisce i poteri, Johnny con gli occhi da diavolo che per errore dava fuoco a qualcuno e con la Cosa che come in un numero di Ultimate finiva per schiacciare la testa di Doom comprimendola. Solo che, cacchio, questo sarebbe di base un fumetto con una lunga tradizione di storie per bambini un po' secchioni, non si poteva proprio vendere come una variante cosmica di Wrong Turn. E allora non sarebbe stato abbastanza chiaro ai produttori, bozza alla mano, che l'operazione non aveva un minimo di senso fin dal nascere? Se quelli non erano formalmente i Fantastici 4 ma ragazzetti "x" come in Chronicles tutto poteva funzionare meglio e farli rientrare della spesa. Perché era chiaro come il sole che Trank voleva l'horror e non gliene fregava nulla del fumetto di Stan Lee e Jack Kirby. Non so se sia stato un caso di eccessivo lassismo degli Studios o imprudenza pura di un regista disinteressato alla materia. Forse una combinazione dei due. Ma senza lo slasher il film non poteva andare avanti, la prima parte si era presa tutto il tempo del mondo per arrivare a quello. Un'ora di salita per poi far partire le montagne russe. E invece no. Decisero che il resto della pellicola dovesse essere inqualificabile. Ci sono così tanti buchi narrativi tra una scena e l'altra che sembra di essersi appisolati più volte tra una scena e l'altra, solo sbattendo le palpebrfe per due secondi, inconsapevoli di come dal punto "a" si sia passati al punto "b". Tutto accelera troppo. Viene subdolamente e progressivamente imbastita una infernale scaletta di eventi che per essere raccontati richiederebbero iol doppio del tempo, eventi volti ad arrivare alla fine  nel modo più veloce possibile, una marcia così forzata che ignora di colpo di raccontarci chi sono i nostri protagonisti per far parlare i "fatti".
Sembra che qualcuno (produzione o regista o mister x) sia stato di colpo preso da un raptus suicida da correzione della trama "in corsa". Come quando alle medie si scopre di essere fuori tema a quattro minuti dalla consegna dell'elaborato e già si sta scrivendo su bella. Presente quella corsa delirante contro la morte in cui si buttano alla rinfusa pensierini a caso per rendere plausibile il suggerimento di un compagno che ha già consegnato e sta andando a casa con la cartella fatta sorridendo? Forse uno dei momento più brutti della vita di chiunque.
E il suggerimento mortale del compagno secchione è "butta via tutto, rifai da zero il film titoli di testa compresi o quasi!! Ma che hai combinato finora? Ma come si fa a fare un horror con i supereroi? wah ah ah ah ah ah ah" . Impanicamento a palla, fogli che si strappano, la biro che non scrive, imprecazioni, sangue che pompa nelle vene a mille, delirium tremens. Finirà "abbrutto". In quaranta minuti di secondo tempo succederà: addestramento militare, paura di usare i poteri, ritorno di vecchi problemi, pseudo questioni di carattere familiare, tradimenti, nuove caratterizzazioni per i personaggi ( alcuni stronzi di colpo) , conflitto , sconfitta , nuovo scontro , soluzione, nuovo status, nuovo giro, nuovo conflitto titoli. Tutto buttato così, ogni tre minuti si gira la ruota, si cambia l'ambientazione, si ribalta l'effetto di scene viste pochi secondi prima. Non è nemmeno descrivibile a parole questo delirio creativo...
 Nel primo tempo qualcosa di interessante c'era. Avevano un poco conosciuto Reed e Ben bambini, per un secondo o due avevamo sperato di trovarci in un film per famiglie anni '80 come Explorers con qualche tocco di Stand by me. Poi eravamo arrivati al laboratorio della fondazione Baxter, alla gara a chi ha il cervello più grosso combattuta a colpi di formule matematiche e disegni, ma di Victor, Sue e Johnny non abbiamo saputo quasi nulla. Victor dovrebbe essere un anarchico con un sacco di follower sulla rete che sbava per Sue. Sue dovrebbe essere una tipa che "capisce gli schemi matematici", qualsiasi cosa questo possa significare e per questo sarebbe stata adottata dal Dr Storm, un genio in famiglia a compensare un figlio poco cervellone che ama correre in auto. E giuro non c'è molto altro. 



Anche nel primo tempo però c'è un salto temporale immotivato, giustificato con la scritta infame su schermo "mesi dopo", che in un attimo fa passare il concetto che i ragazzi si conoscano da qualche mese. E la caratterizzazione muore li', è l'inizio della "fine" della pellicola. 
Ma sono peccati venali rispetto a quanto accade nel secondo tempo.
 
Ho letto di scene girate e tagliate che "dovrebbero sistemare" un po' le cose ma lo spettatore non può essere un indovino e dovrebbe essere accompagnato in un percorso emotivo. Siamo per tutta la durata del secondo tempo in compagnia di estranei. Neanche ci viene mostrata la classica fase di training in cui l'eroe impara a gestire i poteri, che sarà pure fanservice becero ma che qui un senso lo avrebbe avuto eccome, giusto per empatizzare con i personaggi. Continui salti in avanti nel tempo di tot mesi e ciao, ma questo è davero criminale. Si passa da un momento in cui i fantastici sembrano in stato comatoso o quasi,  succubi dei loro cambiamenti fisici,  a uno in cui, comunicatoci con una scritta che è passato un anno, stanno tutti ok, hanno imparato a padroneggiare i loro poteri e son pronti alla battaglia finale. Che risulta un autentico caos visivo (non in senso buono), deprimente, di difficile comprensione  e per nulla epico.L'effetto è così assurdo che sembra di immaginare un bambino di tre anni che muove per aria dei giocattoli. Infine, ciliegina, un finale così decompresso e inutile che urla vendetta. Poi si accendono le luci in sala e il pubblico è libero di scappare. Per me a Guantanamo la programmazione di Fantastic 4 avrebbe il suo perché.
Mamma lo spreco. Avevamo già parlato del cast e delle good vibrations che ci trasmetteva (qui il link). Sono tutti attori bravissimi e qui letteralmente sprecati. La caratterizzazione "digitale" dei personaggi è davvero spaventosa, funziona benissimo per un horror ma non per un film per ragazzi. Il Doom che incede nel laboratorio andato a scatafascio deviando proiettili,  con la Cosa massiccia che lo segue per i corridoi e la Torcia che si "infiamma" per esaminare il perimetro costituiscono una magnifica scena di uno-due cavolo di minuti massimo di puro, sano horror. Se fosse stato così tutto il secondo tempo, mannaggia. Belli gli effetti speciali anche se usati male (soprattutto nel finale), bene i costumi, buone le musiche.
Ci sono film brutti che hanno più dignità e spunti narrativi. Film da tre lire che ce la mettono tutta per farsi amare e ce la fanno pure. Film senza pretese ma fatti con più affetto di questo colossale pasticcio targato 20th century Fox, che si becca tutte le pernacchie del mondo nonostante rechi sul cartellone "dagli stessi autori della saga di X -Men"
I film brutti per lo meno riescono a volte, se brutti forte, a essere ricordati. Questa pellicola di Trank è invece già destinata a peggio, all'oblio. Non diverte, non spaventa, non commuove e in sostanza non ci frega nulla di 'sta cosa già un paio di minuti dopo. Si parla in rete di molto materiale girato, ultimato e all'ultimo cut tolto. Chissà se in home video cercheranno di aggiustare le cose con una extended, unrated o roba così. Sta di fatto che il franchise è appeso a un filo e non è di certo colpa del fumetto, ma di produttori che lo hanno sempre trattato come fosse sterco. Perché il film annunciato con Clooney e la Zelwegger si è tramutato nel brutto dittico di Story? Perché hanno permesso a Trank di farne un horror per poi distruggere all'ultimo momento tutto? Possibile che questi personaggi siamo così poco amati da non essere mai tradotti per quello che sono e rappresentano per i lettori? Uomini di scienza, esploratori, una famiglia. Reed Richards è l'uomo che nei fumetti ha battuto Galactus, l'eroe che ha indossato il Guanto dell'Infinito. Nonostante venga chiamato "gommolo" e abbia un potere ridicolo è uno dei più gradi personaggi di sempre della casa delle Idee. Sue Storm oltre a essere madre di Valeria e Franklin è ambasciatrice terrestre presso razze aliene. Johnny Storm è stato araldo di Galactus come Silver Surfer. Ben Grimm ha buttato più volte giù Hulk, impresa che non riesce a nessun altro. Victor Von Doom è scienziato, alchimista, sovrano di un regno stile Dracula e comanda eserciti di robot-cloni di se stesso. Capisco che sono tutte fesserie da nerd patiti di fumetti, ma questi personaggi hanno un mare di suggestioni da offrire e al cinema sono ridotti a macchiette e poco più. Spero vivamente che ci sia un recasting per la nuova pellicola prevista nel 2017.
La mia wish list attuale comprende Hugh Laurie (mr fantastic), Sharon Stone (Sue Storm), Bryan Cranston (Ben Grimm), Aaron Paul (Johnny Storm) e Ralph Fiennes (Doom). Li voglio adulti. Li voglio contro gli Skrull. Li voglio divertenti. Ma so che non li avrò e punto.
Spero solo di non assistere di nuovo a uno scempio come questo. Che i produttori tornino a fare i produttori e lascino dirigere i registi. O che almeno leggano una sceneggiatura prima di buttarci dentro 120 milioni. Perché se questo è il nuovo andazzo, registi promettenti non passeranno più a produrre pellicole commerciali. Però. Non è detto che questo aspetto sia un male... 
Talk0

P.s. Dalla regia mi chiedono come sono le scene d'azione. Non ce ne sono. Giusto micro - spunti da 4-5 minuti di durata massima per tutta la pellicola. Una tristezza sconfortante. Come avere un fuoco d'artificio e prima di lanciarlo buttarlo in un secchio d'acqua .
P.p.s. Quindi che tipo di film è questo Fantastic 4? È un film da guardare con il televisore spento. Vedrete, sarà una esperienza più eccitante... 

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