lunedì 21 settembre 2015

Dragonero n. 28: Cacciatori di Kraken


Doveva succedere, ormai era diventato inevitabile. Nonostante la gita in montagna con il CAI di Ian del numero 27 avesse raffreddato i suoi bollenti spiriti, permettendo alla coppia dei nostri eroi di trovare il giusto tempo per stare da soli, rilassarsi e riflettere sul loro futuro, la quiete nella casetta in riva al mare di Solian non sembra essere in fine ancora arrivata. Il tradimento con la ragazza punk dal grande uccello da esplorazione, consumato tra i flutti della cascata dello sciampo Badedas nel numero 26, rimane una ferita ancora troppo aperta. E così Ian, dopo altre interminabili notti di incomprensioni, scenate,  grida e piatti rotti, con i Khame Adwerte che si sprecano, decide di prendere la bambina e portarla con lui da sua madre, lontano da quell'orco rancoroso e insensibile. Ha voglia di staccare di nuovo e dedicarsi alla versione fantasy del paracadute ascensionale, la caccia al Kraken.


L'occasione arriva dritta dalla costa est dell'isola degli orchi, dalla città portuale di Awanart. Un kraken d'aria di proporzioni gigantesche sta facendo brutto ed è già pronto per affrontarlo un equipaggio di cacciatori armati di nave volante, scialuppe a deltaplano, arpioni e un carico spropositato di Red Bull. E naturalmente gli scout imperiali sono invitati alla festa. Ma prima del divertimento c'è sempre tempo per andare a trovare il saggio Alben, che consiglia, consola e questa volta, in via eccezionale, si offre come  dispensatore di retroscena sulla vita del nostro Dragonero più che un numero di Diva e Donna. Riusciranno i nostri eroi ad abbattere il mega - kraken, che di fatto fa più danni di un tornado e sembra pure avvolto da uno strano mistero? Ma soprattutto, cosa che ci interessa di più, come  finirà questo tragico complesso di Peter Pan in cui è caduto Ian? Tornerà da questo viaggio come un adulto responsabile che vuole mettere su famiglia o diventerà negli anni il classico cinquantenne imbruttito, che rimorchia semi-minorenni davanti a una discoteca riminese grazie al capello lungo da Sandy Marton e il Ferrarino?


Wow, fesserie a parte questo numero sembra un mix Fantasy di più programmi che danno su DMAX, da Cacciatori di Tornado e Sword-Fish: pesca in alto mare. Il tutto condito con splendidi bestioni giganti - volanti direttamente usciti dalle pagine di H.P. Lovecraft. Un po' disaster movie, un po' Moby Dick per quel gusto nel descrivere strumenti da caccia, vele e gergo marinaresco. La trama del numero, che continuerà nel numero 29, è davvero divertente, veloce e carica di scene d'azione. In più il buon Vietti decide di raccontarci qualcosa di più sul passato di Ian e ci incuriosisce accennando a sottotrame future che non vediamo davvero l'ora di leggere. E se la trama scorre a meraviglia, i disegni di Francesco Rizzato sono davvero spettacolari. Un tratto realistico e pulito, buon senso dell'azione, scenografie in cui cadere dentro in una sorta di Sindrome di Stendhal, cura maniacale dei dettagli tanto per i soggetti quanto per i veicoli. Il Kraken è una creatura enorme e minacciosa ed enormi e minacciose per estensioni visive sono le tavole in cui viene ritratta. Intere città riprese dall'alto mattone per mattone che sfuocano in lontananza, dalla prospettiva del mostro, regalando un senso di vertigine. Il cielo che pare diventare sempre più nero, fino quasi a far temere che stia cadendo sulla terra mentre piccoli uomini lo guardano intimoriti, mentre l'infinita sagoma multiforme della creatura copre le città. Anche quando il mostro non è in scena viene spesso mantenuto il senso del volo e il senso di caduta imminente, a schianto. Libertà e morte. Ian si sposta a cavallo di una viverna mentre sotto di lui il paesaggio è piccolo piccolo, tra boschi e brughiere. Rivediamo nella sua traversata l'imponente Tectuendart e un nuovo spettacolare luogo in cui secondo me torneremo, presto, sempre dall'alto, in esplorazione a volo d'uccello (pag 20-27). Un capitolo a parte lo merita lo studio e rappresentazione dell'aeronave, con le sue vele e ingranaggi, i boccaporti, le scialuppe e gli ailanti a volo planare. Un mix esaltante. Difficile scegliere i disegni migliori. Straordinarie le prime pagine, cupe e disperate (5-19), suggestive le ultime (74-88). Un numero davvero buono che ci fa fremere per la lettura della seconda parte di questa storia. 
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