mercoledì 12 agosto 2015

Le Storie Speciale n.2 : Mohawk River

Testi: Mauro Bosetti; Disegni: Angelo Stano


Upstate New York, lungo il fiume Mohawk, autunno 1755.
È in corso una cruenta guerra tra coloni inglesi e francesi. Le tribù dei nativi si dividono tra le due fazioni,  si combatte nella boscaglia, con tecniche di guerriglia. Il paese è coperto di sangue e corpi scalpati. Riley Black sta percorrendo il fiume insieme a dei Mohawk. Deve avvisare i suoi amici coloni di prepararsi a scappare, perché i francesi stanno arrivando e sono in tanti. Dick Chapman accoglie Riley e i suoi amici nella sua casa. La famiglia si prepara a viaggiare all'alba. Il giovane Daniel Chapman decide a sua volta di andare a informare i coloni olandesi a Fort Bear. Dopo la cena i guerrieri si allontanano, si preparano ad avvisare altre famiglie. Ma nel cuore della notte sinistri fuochi si innalzano dalla casa dei Chapman. Riley giunto sul posto trova gli anziani scalpati, i giovani rapiti. Inizia così la ricerca dei superstiti e la vendetta. I rapiti confluiscono a Fort Frontenac, scortati dai francesi. Vivranno come membri dei nativi, adottati dai locali. Un violento guerriero reclama per sé la figlia più grande dei Chapman, ma il tenente Riviere si batte per lei, permettendo alla ragazza di vivere nella famiglia di Tabid "grand ours", capo Abenaki di Yamaska. Il gesto di Riviere viene notato dal maggiore Guichet. Il tenente combatterà con lui contro i coloni inglesi nei boschi.
La guerra tra coloni inglesi e francesi è un evento storico per molti ignoto. Il film e serie di libri di riferimento per approfondire l'argomento è L'ultimo dei Mohicani, ma la Bonelli ne ha parlato di recente anche con il romanzo a fumetti Mohican e la celeberrima serie Un uomo un'avventura annovera nel '79 L'uomo del New England di Dino Battaglia , senza dimenticare Wheling del 1962 del grande Hugo Pratt.



Fu un conflitto terribile, per gli indiani davvero fratricida, combattuto con attacchi lampo tipici della guerriglia. Tutto il paesaggio diventava una trappola mortale. Case bruciate, gli alberi con appesi cadaveri scuoiati, compagni uccisi lasciati in terra ma con le mani giunte per una sorta di rito funebre di fortuna, cadaveri scalpati per "dare il messaggio". I coloni spingevano i nativi a comportarsi come animali feroci nello stesso periodo in cui i religiosi portavano loro la cristianità (entrando in conflitto quindi con i coloni "militari") e pervicaci resistevano le tradizioni e i valori dei nativi, primo tra tutti l'accoglienza e il rispetto degli altri popoli. Un mondo insanguinato ma in cui l'onore sopravvive, un ambiente perfetto per raccontare una storia.
La collana schiera in campo autentici giganti del fumetto italiano. Mauro Boselli, il curatore di Tex, e Angelo Stano copertinista e disegnatore di culto di Dylan Dog, che si occupa anche della colorazione del volume.
Boselli non è solo uno scrittore, è un comandante. Nelle sue storie gestisce un numero enorme di personaggi, incrocia relazioni, dosa alla perfezione l'azione e cura maniacalmente i dettagli storici. Non a caso è l'unico che sa gestire storie di centinaia e centinaia di pagine. Per questo Mohawk River fa un lavoro non dissimile a R.R. Martin. Ci introduce dei personaggi, crea un evento e poi ce li sparpaglia nel mondo narrativo, a vivere avventure autonome e diversissime. Ugualmente a Martin, Boselli è qui libero dai vincoli della serialità, piuttosto spietato e truculento. Nessuno è mai quello che sembra, e sono i dialoghi degli altri personaggi a farcelo scoprire. Nessuno è al sicuro, anche se moralmente dovrebbe esserlo, anche se è percepito come uno dei "buoni". Grazie a questa frammentazione narrativa riusciamo a vedere i mille volti di questo periodo storico, il bene e il male, le contraddizioni e abbiamo una storia che si sviluppa perfettamente nelle 130 pagine del volume senza strascichi o rimpianti. E con tanto, tantissimo sangue che scorre .
I disegni sono opera di uno dei più grandi autori italiani. Angelo Stano sceglie per le sue matite e colori le atmosfere horror nelle quali non conosce rivali. Riley Black indossa una divisa scura con disegni orizzontali bianchi che nella notte appaiono come le ossa del cassa toracica di uno scheletro. Ha i capelli lunghi e fluenti raccolti come un indiano e grosse cicatrici sul volto magro scavato.
Agamok, uno dei più terribili guerrieri indiani, ha il volto coperto di una tintura bianca ma sul lato destro del viso e intorno agli occhi contornato di nero. Sopra la fronte è pittato di segni neri, sulle parti nere del viso pittato di segni bianchi. Un trucco di rara bellezza ed eleganza per un mostro. Ogni personaggio è unico e riconoscibile. Stano è suggestivo nei disegni notturni, i suoi paesaggi sono accurati, minuziosi, ma quando si dedica all'azione la tavola esplode sotto i nostri occhi. Viene quasi spontaneo fermarsi sui singoli movimenti, immaginare idealmente che avvengano al rallentatore. Tutto è perfetto, dirompente  e splendidamente consequenziale (vedi pag 56-64). E naturalmente non mancano tavole prettamente horror dal grande impatto (84-85). L'apice però si raggiunge prima della divertente e prettamente "action" scena finale, nella cruenta ricostruzione di un fatto storico (pag. 94. - 103). Una sequenza crudele e inesorabile, in grado di stamparsi in testa.
Ci troviamo davanti ad uno dei migliori volumi della collana. Imperdibile e da conservare. Se siete poi lettori di Tex o Dylan Dog diviene imprescindibile per la collezione. Consigliato a tutti. 
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento