mercoledì 18 febbraio 2015

Taken 3 o Tak3n o il terzo film di Neeson al telefono.. e l'abbiamo visto!! ..o quasi..

L'ex agente speciale Millis è tornato, è invecchiato, male, ma ancora letale. Lo hanno fatto arrabbiare, di nuovo.  Ed è pronto a minacciare tutti al telefono con la sua voce profonda. E noi siamo in sala. A vederlo arrabbiato con i cattivi e, con la stessa espressione,  con le cose più sceme della vita di tutti i giorni.


Ciao "leconseguenzedeltroppotempoliberisti"! Come va? Il periodo è un periodaccio e il tempo libero ai minimi storici, ma noi teniamo botta e stiamo organizzando il grandissimo ritorno a pieno regime totale di pubblicazione. Certo, sono serissimo!
Così in un momento di svago, risicato, io e il mio socio del blog siamo andati a vedere al cinema l'ultima fatica di quel regista ridicolo che risponde al nome di  Megatron Megaton, produzione Luc Besson e terza istallazione artistica per uno dei personaggi più scemi quanto letali del b-movie moderno, l'ex agente segreto Bryan Millis interpretato da Liam Neeson. Un tizio impacciato nella vita di tutti i giorni ma terribilmente efficace nel suo vecchio lavoro di ammazza-cattivi . L'uomo dai dieci milioni di meeme che sta al telefono e dice "io vi troverò" dopo che gli hanno rapito figlia, moglie o "altro".
E noi a Neeson vogliamo bene, sempre. Perché è un attore vero ma ama sporcarsi le mani nel trash. Alcuni poco informati pensano che sia un grande che si sporca le mani nel commerciale-becero solo ora, per pagare il gas e i gratta-e-sosta, ma non è così. Neeson ha sempre fatto tanto la serie a che la b, con il massimo, invariato impegno. Girava Schindler's List ma anche il cult trash Dark Man. Era Jedi in Star Wars, cattivo sofisticato in Batman Begins ma pure, con stessa professionalità, il trasharo Zeus versione Bud Spencer di Scontro tra Titani. E se avesse fatto qualcosa tipo Abramo Lincoln Cacciatore di Vampiri potremmo pure tenere il poster in salotto. Vogliamo un reboot di Abramo Lincoln Cacciatore di Vampiri con lui!!!
Ma non divaghiamo. Siamo qui perché gli vogliamo bene, questo è il succo, e amiamo vederlo crescere e invecchiare con noi, con le rughe che si moltiplicano, la camminata stanca, la schiena che non è più dritta come agli esordi e le controfigure che si moltiplicano. Ci immedesimiamo, anche se fa quell'amabile cretino di Bryan Millis. E Millis è un eroe amabilmente tragico anche in questo Tak3n , come dal primo momento in cui lo abbiamo visto, in quella pellicola che è arrivata da noi come Io vi troverò. Super spia in pensione e dedita alla birretta serale con il suo amabile gruppo di ex spie, padre fuori tempo massimo che cerca di recuperare il rapporto con la figlia, ex marito premuroso e un po' ossessivo, uomo medio imbranato. Perché l'infanzia della pupattola l'avrà persa a sparacchiare e ora si sente in colpa. Lo abbiamo visto così comprare in un negozio di giocattoli e nel 2006 un karaoke a cassette rosa a pile e cuoricini a una figlia ultra emancipata e semi maggiorenne, Maggie Grace sempre carina (e troppo sotto-utilizzata) da Lost in poi, che sta per partire per un tour di sesso in Europa seguendo gli U2. Lo abbiamo visto cercare la figlia per le lezioni di scuola guida mentre questa sta facendo sesso, non protetto, con un ragazzo di cui lui ignorava l'esistenza. Oggi lo vediamo arrivare alla porta della figlia con un peluche di due metri mentre lei ha appena fatto il test di gravidanza, positivo, per il motivo di cui sopra. Sempre in ritardo di almeno 10 anni, sempre buffo ma titanico nel volerci comunque provare a fare il padre perfetto. Gli viene meglio educare la figlia nell'arte della sopravvivenza, di fatto. Ed eccolo insegnare tattiche di sopravvivenza, guida acrobatica in sparatorie reali, come lanciare granate in centro abitato. E in un mondo assolutamente bigotto come quello di Taken, Millis ha sempre fottutamente ragione. Vuoi andare all'estero a scopacchiare? Ti può rapire la mafia albanese. Non vuoi imparare a guidare bene? Non puoi sopravvivere (roba di tutti i giorni) a un inseguimento ad alta velocità a Istanbul. Tutto torna. Al contempo Millis vuole recuperare il naufragato rapporto con la ex moglie, la Framke "Jeen Gray" Janssen.  Naturalmente anche qui è lei che sbaglia e lui ha ragione! E sembra quasi riuscirci con il tempo, perché la moglie si è messa con un tizio anaffettivo e un po' dispotico. E la moglie ci starebbe pure, ma lui non vuole cornificare il neo-marito per correttezza. Fa tenerezza la cosa, anche perché una Framke Janssen così arrapata non si vedeva dai tempi di Nip'Tuck... E infine c'è Millis e il mondo, concetto esteso che non ha ancora afferrato per bene ma di cui è curioso abitante. Se deve andare in missione all'estero si compra sempre una guida con i posti tipici e la storia locale. Un libricino da due righe, un bigino, ma lo fa. Se conosce una cantante le chiede se ci sono prospettive di carriera per la figlia, come fanno le nonne che ti cercano un posto di lavoro in comune dal cugino del prozio (una volta funzionava così almeno, altri tempi). Millis che pulisce il vetro della macchina con la stessa convinzione con cui spara in missione. Millis è la rivincita dell'action hero nel mondo reale. Quello che dovrebbe essere John Rambo oggi. Un po' trombone ma che in fondo ha capito tutto lui del mondo, No dai, sto svalvolando. Torniamo con i piedi per terra. Questi film sono folli e non sarebbero così divertenti se non lo fossero. Il modo in cui accadono le cose in queste pellicole è sempre fuori di cozza, surreale. Forse lo sceneggiatore ha sei anni. Un bambino di sei anni prodigio, bravissimo nelle scene d'azione non si discute, ma sempre un bambino di sei anni.
E siamo così arrivati al 3.  Il trailer era questo.


Non è un caso il sottotitolo italiano. La dimostrazione che Millis ha sempre fottutamente ragione sulle regole del mondo. Certo, uno spoilerino sul finale, ma se non lo avevate capito dal primo film dove si sarebbe andati a parare, in una saga che fa delle "telefonate" il suo perno, siete stati parecchio distratti (e turbati) da Maggie Grace che nel 2 lanciava le granate sui tetti di Istanbul come in un livello di videogame.
Ma non siamo qui per un prodigio di Nolan, un approfondimento da Scorsese, roba colorata stile Jackson e Del Torno o colpi di scena alla Singer.
Così ci becchiamo quello che è una specie di remake de Il fuggitivo con Harrison Ford, ma in salsa transformers bessoniana. Questo è almeno quello che ho colto, perché si spara ma non troppo e io avevo la panza piena dopo il consueto pranzo all-you-can-eat. Gianluca qualcosa in più ha visto e se vuole può colmare il resto della visione con un commento personale.
Quello che ricordo. Il pupazzone di peluche gigante e triste. Maggie Grace sempre più carina. L'ex moglie che "ce prova". I bomboloni caldi o quello che erano, che stanno poi al centro della storia. Una bella fuga nelle fogne. Un po' di supercazzole hi-teck grazie agli amici ex cia. Forrest Whitaker, sempre eccelso, che fa il poliziotto pieno di tic che segue il presunto criminale, gioca con gli elastici, ha in tasca un cavallo degli scacchi e dice cose sensate, un bel personaggio. Poi si svelano in più fasi i cattivi, i russi dalla panza grossa, e mi accorgo, tra questo e John Wick, che ormai negli action movie si sfoggiano armi tecnologiche da paura che manco pensavo esistessero al di fuori di un videogame. A questo turno una minigun portatile. Ah, e poi c'è una scena di parcheggio sulla rampa da antologia. Il resto me lo sono ampliamente dormito, sereno, con il sorriso sulle labbra perché vedere Neeson in questo film è un po' come andare dai parenti e addormentarsi sul divano dopo il pranzo. Lo zio prima ti parlava della resistenza poi quando perdevi i sensi ti metteva una coperta e ti dava un buffetto. In Taken 3 c'è quindi per me aria di casa.
Quello che ho visto l'ho trovato divertente. Non clamoroso ma divertente. In John Wick ci si mena decisamente di più ma la storia rimane sempre una storiella e forse in questo Tak3n è più divertente. Questo è un po' lo "stato" dell'action puro al cinema oggi. Quello che non è rimasto contaminato dai supereroi o dalle macchine guidate dai tamarri (ormai genere a sé, dopo Fast'n'furious, The Italian job, Need for Speed, Torque, Xxx, ecc.). Un action che pare qualcosa di simile a Walker Texas Ranger. Recitato discretamente, divertente con riserve, tutto sommato innocuo. E Liam Neeson è perfetto anche qui, come sempre, tutto il cast è appropriato, molte scene action divertenti, la fotografia patinata quanto basta, il ritmo discreto. Ci può stare. Può divertire anche se è moooooooooooooooooooooolta la sensazione di "già visto". Ma "fuori dal mainstream" ci sono chicche inarrivabili come The Raid e relativo seguito, piccole bombette come il secondo La notte del giudizio - Anarchia.  Si può fare di più. Anche un po' più di Maggie Grace in bikini, come in Taken 2, non sarebbe guastata..Poca gnocca...che è sempre un male per il mondo...
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