martedì 2 dicembre 2014

Hercule di Morvan, Looky e Thill



Spazio, futuro (o passato?) imprecisato. Sulla sua astronave, ubriaco e circondato da vasi antichi che ritraggono le sue gesta, il possente eroe Hercule celebra l'anniversario della morte di suo padre Atrion, smembrato davanti ai suoi occhi dai Mynyen, dieci anni prima. Fa caldo e l'enorme ventola sotto la quale cerca invano acqua e refrigerio non basta. In un moto di rabbia la distrugge e poi cade nel sonno, con la coppa di vino ancora piena che rotola nella stanza. Forse avvelenato. Dall'ombra del soffitto dove era nascosto, fa il suo ingresso un minaccioso droide, in parte scheletro umano e in parte ragno, guidato nei movimenti a distanza da una misteriosa creatura femminile biomeccanica. La creatura si dirige verso il grande eroe, gli apre con dei ganci la bocca e quasi baciandolo gli inietta qualcosa, ne prende il controllo.

In un attimo Hercule è in piedi, ma dai suoi occhi viene sprigionata una inconsueta luce rossa. Armato di machete e revolver l'eroe si dirige verso la stanza dove si trovano la moglie e il figlio. Li uccide.
Recatosi a Delfi, senza memoria di quei momenti, con l'aiuto della Pizia scopre che il suo gesto, volontario o meno, ossia il "sacrificio" della sua famiglia ha diviso gli animi degli dei, i potenti ed oscuri Axiomatikos, coloro per i quali l'eroe rappresenta una "proprietà", un prodotto militare modificato (sul braccio destro ha pure un tatuaggio che reca "Zeus Company", con tanto di logo). Ad alcuni è piaciuto, perché sono state di fatto sacrificate creature inferiori, ad altri no. Gli Axiomatikos hanno votato e trovato una soluzione. Per tornare nelle loro grazie, Hercule deve recarsi su Argolis e prendere ordini da Eurystheus per un certo tempo. Sotto la sua guida gli verranno commissionate delle missioni misteriose ma di grade importanza. Inizieranno così le dodici fatiche. La prima delle quali lo porterà direttamente su  pianeta assediato da un misterioso mostro assetato di sangue. Una creatura dotata di artigli metallici in grado di spezzare l'acciaio. L'eroe dovrà scoprire dove si nasconde e ucciderla prima che il numero dei coloni uccisi diventi troppo elevato. La seconda missione lo vedrà invece alle prese con un misterioso essere immortale che imbratta i muri di un centro di ricerca di cadaveri e di scritte come Too powerful for Olympus.


Morvan, prolifico e sempre attento autore di punta delle Bande Desssinée, coaudiuvato nelle illustrazioni e design da mostri sacri come Looky e Thill, reinventa il mito di Hercules. Lo fa con assoluto rispetto della materia di partenza, riproducendo in modo preciso, quasi maniacale, la struttura classica dei racconti epici di partenza (riportati da autori diversi e mai codificati insieme), perfino facendo uso di testi in greco antico per sottolineare la solennità di alcuni passaggi (tranquilli è tutto in italiano, tranne un paio di inserti di questo tipo). Su questa base "drammaturgica", un po' come avviene in modernizzazioni di opere classiche come il Riccardo III di  Ian Mckellen, Morvan ricopre il tutto di una veste diversa, nello specifico sci-fi. L'Idra può così diventare una sorta di supersoldato immortale, il leone di Nemea una macchina per estrarre sangue, gli dei e i titani civiltà aliene in guerra presso una fantomatica frontiera ai limiti dell'universo conosciuto, superpotenze destinate a scomparire soppiantate dall'uomo. Infine l'autore aggiunge un tocco di umorismo, tantissima azione e sangue, espliciti riferimenti sessuali e una assoluta tamarraggine che rendono il prodotto davvero unico e appetibile, come il più pompo e figo degli action movie moderni.     
Il lavoro grafico di Looky e Thill è ugualmente poderoso, sempre in bilico tra reminiscenze di oggetti e armi classiche greche e modernità più estreme, frutto anche di suggestioni dal mondo dei videogame. Ne scaturiscono ibridi strani. Elmi greci fantascientifici simili a maschere balistiche moderne, abbinati a schiene tatuate come loghi di birre, scarponi militari e corazze che paiono giubbetti antiproiettile. Esseri simili a statue greche ma che sembrano soggette ai decadimenti del lifting, messe insieme in modo fortunoso da protesi meccaniche di supporto.  Scheletrici crani di creature mostruose a ricoprire figuri intabarrati in lunghi impermeabili in pelle con scritte in rilievo fatte con bombolette spray. Militareschi corpi scolpiti coperti solo da giberne, coltelli e una infinità di cinturoni stracolmi di proiettili. Le iconiche testa di leone e mazza di Hercules aggiornate ai tempi dei Transformers. Un lavoro estremo, un po' burino, ma totalizzante, ricco, da lasciare letteralmente a bocca aperta per dettagli, fotografia e impatto visivo. Un lavoro che cita apertamente suggestioni visive di pellicole come Aliens, Terminator, Blade Runner e la saga di Riddick, ma anche l'universo di Warhammer 40.000. Enormi astronavi che assomigliano a imbarcazioni triremi, creature insettoidi quanto sensuali che sembrano il parto del compianto Giger, macchine scheletriche dagli occhi rossi quanto le creazioni di Stan Wilson, una infinita serie di lame e pistole, per lo più grosse e cattive, maneggiate da personaggi nerboruti quanto gli action hero degli anni ottanta. Un lavoro muscolare, strapieno di tavole impattanti cariche di azione, inseguimenti e pose plastiche assurde, iconiche . E questo senza parlare di una colossale post-produzione sui disegni.  Le tavole di Looky e Thill sono letteralmente sature di effetti speciali visivi. Inserzioni di computer grafica, dettagli particellari, scintille, le luci blu dei monitor e dei led, lampi di luce. Ma quello che colpisce più di tutto è il personaggio principale, che in qualche modo ricorda per look l'ottimo Ares della Marvel. Hercule è scorretto, supponente, perennemente in pose che ne sottolineano la superiorità e arroganza. Ma al contempo in alcune tavole riesce a essere molto umano, reale, dolente. Non nego che mi piacerebbe tantissimo vedere un film o una serie di film basati su questa graphic novel, penso che possa davvero spaccare al cinema e prendere il posto dello sfortunato Riddich, dalle grandi potenzialità, ma dagli incassi sfavorevoli. Credo poi che questo personaggio assomigli al westler Randy Orton in tante cose, tanto nel fisico che nelle movenze. Non so quando sia voluta la somiglianza, ma ci sta.  Chissà mai che dopo Bautista un altro lottatore non intraprenda la via del grande schermo. Del resto il mito di Ercole non sembra mai tramontare e a giorni parleremo anche dell'ultimo film con The Rock (non a caso un altro Wrestler), Hercules il Guerriero. Sento qualcuno dei fan della serie tv invocare Iolao... In questo Hercule c'è pure lui naturalmente, lo incontriamo nel secondo volume.
Le BD da sempre rappresentano il livello più alto e ricercato del dettaglio grafico nel fumetto ed Hercule non fa eccezione, ogni tavola è una piccola opera d'arte da rimirare più volte, frutto di un lavoro lunghissimo. Su per giù si possono realizzare una quarantina di tavole all'anno per questo tipo di produzioni. Panini ha già stampato due lussuosi numeri della saga, in un magnifico formato gigante brussolato da libreria.  Dal sito di Looky, che vi invito a visitare,  si apprende che i lavori per il terzo volume sono attualmente al 13 %,  e quindi siamo già in mega-ritardo, considerando che il primo tomo è uscito ad ottobre 2012 e il secondo ad ottobre 2013. Morvan voleva riuscire a tenere un'uscita all'anno per almeno i prossimi 10 anni, perché vuole che ogni albo rappresenti una singola fatica di Ercole. Ma il problema è che il disegnatore Looky è ormai una rockstar, impegnatissimo, tra mille lavori, in una nuova versione sci-fi de La bella e la Bestia. Serve pazienza. Per chi ama le opere BD l'attesa è comunque una costante con cui convivere, ammazzando il tempo collezionando altre opere BD... (Tipo Elric di Blondel di cui parleremo presto). Se entrate nel "tunnel" scoprirete un mondo decisamente vasto e interessante. Non mancheremo si segnalarvi qualcosa di bello di tanto in tanto.

tavola del vol 3...riusciremo a vederla per settembre-ottobre 2015 in italiano?
L'opera ci piace e ci sentiamo di consigliarla senza alcuna remore. Bellissimi i testi, bellissimi i disegni. Potrebbe non piacere se non amate troppo le storie da "macho", c'è infatti poco spazio per i sentimenti e visivamente è sempre piuttosto cruento, plumbeo. Nonostante il prezzo considerevole, quattordici euro a volume per una cinquantina scarsa di pagine, consiglio comunque a tutti di cercare quest'opera nella fumetteria di fiducia. Se amate la fantascienza, i film d'azione, i videogame dark-fantasy e soprattutto avete un animo tamarro che urla "Vin Diesel", questo Hercule potrebbe sicuramente colpirvi dritti al cuore. Come una confezione da sei di birra Corona scontata ...
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