lunedì 13 ottobre 2014

Le Storie n. 25 : Capodanno Cubano; Testi: Ruju; Disegni: Avogadro


Harry Rain nel giorno di capodanno del 1958 sta riflettendo sulla strana piega che ha preso la sua vita, mentre il suo sangue inizia a imbrattare i mobili della sua bella casa de L'Avana. Non avrebbe mai dovuto mordere la mano del suo padrone, Tony Giamatti o, almeno, avrebbe dovuto farlo con meno stupidità. Giamatti lo trattava come un principino, aveva creduto in lui fin da quando era un picciotto e persino acconsentito alle nozze con sua figlia. Harry si era impegnato finché aveva potuto, tenendo un comportamento responsabile pur nell'ottica di qualche vizietto. Poi tutto era crollato, quando i Barbutos hanno iniziato la loro rivoluzione. Harry aveva visto un'opportunità e aveva giocato male le sue carte. Ma quella sarebbe stata davvero la sua fine?
Ruju torna ai suoi amati, tormentati eroi hard boiled dopo l'affascinante e ben riuscita miniserie di Cassidy. Dialoghi serrati, puntuale ricostruzione storica per il genere noir, quello che più di tutti ha raccontato ambizioni e debolezze dei fuorilegge. Ruju ama la materia  e ne  applica gli schemi narrativi , i suoi repentini colpi di scena. Cita il cinema di De Palma e Francis Ford Coppola.  La trama scorre bene e regala interessanti momenti. Unica nota dolente un finale "non sense", forzato e forse facilmente evitabile, ma ci cui l'autore sembra sentire forte l'esigenza, in un'ottica di circolarità narrativa.
Cuba è ben ricreata nei disegni di Avogadro, tra mille auto d'epoca ultradettagliate, vestiti, armi e paesaggi tanto assolati quanto aridi. Un lavoro puntuale ed elegante al servizio di una trama caratterizzata da lunghe linee di dialogo, a volte prepotenti quasi a sovraccaricare la tavola, spintonando i disegni nel ristretto spazio, come avviene nell'ultima vignetta a pagina 11. Non mancano tutttavia tavole più ariose dove Ruju è silente e  Avogadro libero di farci tuffare in spendidi paesaggio e in qualche veloce e ben gestita scazzottata.
Un numero carino, elegante e poco più. La collana ci ha offerto di meglio, ma rimane una lettura piacevole. 
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