lunedì 16 giugno 2014

Orfani vol.08: War Pigs

Sinossi: Nel passato. Nakamura chiede a Jonas una valutazione sulla sua squadra, che scopriamo essere una delle tre ancora attive alla fine del corso. Il militare mette poi Jonas  davanti a una scelta difficile ma necessaria, dalla quale sarà valutata la futura forza degli Orfani. Uccidere uno dei membri della squadra, privandola dell'anello debole.  Nel presente. Smascherato l'inganno dell'invasione aliena, Ringo è ora davanti ai suoi compagni, fermamente convinto della necessità della divulgazione al mondo dei fatti. Solo che la guerra è servita a dare una nuova speranza all'umanità, ha distolto l'attenzione da miseria e anarchia, ha compattato gli animi, il mondo nella convinzione di essere "vincitore" potrà andare incontro a una rinascita economica e spirituale. Ma può un nuovo mondo basarsi su una bugia? Non saranno ripetuti gli stessi sbagli? Jonas decide che è meglio nascondere sotto la coperta gli sbagli, ordina di attaccare Ringo e di sottrargli i dati della professoressa Juric trafugati. Il gruppo si spezza e Sam decide di mettere fine al conflitto a suo modo.
Due parole tanto per: Recchioni tira fuori i denti e mette in scena un altro strepitoso numero della sua serie fantascientifica. Una serie che partita in sordina sotto tanta, troppa grafica colorata sta ora disvelando il suo messaggio più profondo, politico, antimilitarista, arrivando quasi a una lettura alla Alan Moore della Storia. Orfani che sparano  e trucidano con cannoni dissidenti male armati "perché i militari non fanno domande", Orfani che decidono sia necessario ammazzarsi tra di loro "perché i militari non fanno domande", Orfani che accettano di sporcarsi a vita mani e coscienza sempre "perché...".
Caramelle a soldatino !!!

Burattini plagiati perché sono "orfani", non hanno niente a parte l'esercito e l'esercito è la loro casa, l'unica casa. Ma non tutti sono così, inaspettatamente. Come Rorshach in Watchmen qualcuno non ci sta, alla "madre delle porcate". E per questo è forse destinto a finire male. Forse il numero più disperato e violento della serie (ma anche quello prima non scherzava). Potente e graficamente eccelso grazie ai disegni di Gianfelice e i colori di Simeone. La parte sulla rivolta è disegnata in modo eccelso, vivido, ci cala perfettamente nell'atmosfera disperata del momento. La parte finale, dove risiede uno dei più grossi colpi di scena dell'opera è altrettanto potente ma vive di alcune tavole che per sequenzialità appaiono poco precise, nonostante l'alta difficoltà di base. Ma è un piccolo neo in uno dei numeri migliori della serie, in decollo libero verso qualcosa di decisamente inaspettato.
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