lunedì 12 maggio 2014

JoJo's bizarre adventure all star battle



Il manga di Jojo: JoJo è la principale opera di Hirohiko Araki, un manga iniziato nel lontano 1986 e che oggi, dopo ben 8 saghe, riscuote ancora un successo senza pari. Un manga che racchiude una grande epopea generazionale, che parte dal Far West e di padre in figlio, di combattente in combattente, arriva fino ai giorni nostri. Un manga che muta pelle a ogni passaggio storico, pur mantenendosi sempre solido e compatto, ricco di richiami all'intera vicenda narrativa. Un'opera monumentale, arrivata da noi grazie all'impegno di Star Comics, che risulta ancora oggi fresca, spiccatamente originale, dal tratto in continua mutazione e perfezionamento. Un'opera piena ci citazioni colte, ricchissime contaminazioni musicali (in pratica tutti le principali rock star e Band sono ricordate nei nomi dei personaggi principali, da Ronny James Dio a Bowie passando per i Red Hot Chili Peppers, Iggy Pop e i Petshop Boys) che ha fatto letteralmente scuola e ha influenzato, con il suo peculiarissimo stile di disegno tanto di personaggi che di abbigliamenti, gran parte dell'animazione, dei fumetti (vedi anche un certo Death Note) e dell'arte videoludica giapponese (specialmente i picchiaduro di Capcom, Snk e Ark System Works, anche i gdr) nonché, cosa che in genere non capita, il mondo della moda. Un'opera seminale come ce ne sono poche.

Partita forse un po' in sordina con la saga Phantom Blood, la serie di Jojo è letteralmente esplosa e diventata di culto con il terzo arco, Stardast Crusaders, caratterizzata dalla presenza dei combattenti spirituali noti come “Stand”, creature di pura energia e dall'utilizzo quantomai originale. Stardust Crusaders divenne a sua volta un anime di successo prima nel '93 e poi nel 2002 e si appresta a una nuova incarnazione nel 2015. Oggi legioni e legioni di fan si associano alla vecchia guardia anche grazie a riedizioni di lusso del manga, tra cui segnalo anche la bella nuova edizione Star Comics.
Un'occasione per me di recuperare le parti mancanti di Vento Aureo e di rimettermi in pari. Ai tempi complice una distribuzione infelice nella mia zona persi un sacco di numeri e dovetti interrompere. Me ne pento ancora un po'.


Jojo e i videogame: A sorpresa, ma complice un altisonante 40/40 su Famitsu e 500.000 copie vendute in Giappone in un giorno, Namco Bandai porta anche in Italia, completamente localizzato nella nostra lingua, il nuovo picchiaduro basato sui personaggi resi celebri da Akari. Non è il primo videogame basato sulla saga a giungere da noi. Da fan del manga, mi era piacito oltremodo il picchiaduro realizzato da Capcom nel '98 per Psx in merito all'arco narrativo conosciuto come Stardust Crusaders. Su Psx non veniva tradotto unicamente un picciaduro da sala, ma era presente un super story mode che ripercorreva, grazie anche a materiale appositamente creato come giochi di carte, minigame e persino sparatutto a scorrimento, praticamente l'intera saga scena per scena.


Un capolavoro assoluto, nato magari solo come contentino per non poter replicare su Psx le animazioni del Dreamcast, ma qualcosa di assolutamente irrinunciabile per tutti i fan e ultra-suggestivo anche per chi non ne sapeva nulla. Da poco c'è anche una bella versione hd per ps3, scaricabile on-line, che purtroppo non presente più quel figherrimo story mode pompato. In seguito arrivò poi questo:


Avrei gradito anche la localizzazione del seguente gioco di Jojo, realizzato su Ps2 sempre per Capcom, basato sulla saga tutta Italiana di Vento Aureo e realizzato in Cell-shading, ma il titolo è rimasto in Giappone. Poi quei geniacci di Cyerconnect 2, autori di Naruto Ninja Storm e Asura's wrath, maestri indiscussi nel trasporre in game il peculiare tratto degli anime giapponesi, hanno annunciato di essere al lavoro su un picchiaduro che ripercorreva non una ma tutte le saghe di JoJo dall'origine a oggi. Dal primo trailer passato in rete appariva come qualcosa di clamoroso, dalla grafica stupefacente. In più erano presenti parecchi personaggi della mia saga preferita, la quarta, Diamond is unbreakable, una storia urbana, quasi noir che vedeva per nemico uno spietato serial killer conosciuto come Kira.


Non mi aspettavo che arrivasse da noi, pur desiderandolo tantissimo. Oggi sono bello contento.

Ma come è 'sto gioco? Dal punto di vista meramente tecnico Cyber Connect 2 si è letteralmente superata. I personaggi della saga di Araki prendono letteralmente vita su schermo con una veste grafica e un'accuratezza mai viste. Animazioni bellissime, stile da vendere, grande varietà. Già il numero dei personaggi è consistente, una quarantina in espansione con l'ausilio dei dlc. Ogni personaggio è poi unico per potenza, mosse e raggio d'azione, nonché figlio di una particolare scuola di combattimento in ragione dell'arco narrativo del manga a cui si riferisce. Avremo quindi gli esperti di onde concentriche della saga 1 e 2, gli esperti nell'uso degli stand e i peculiarissimi combattenti a cavallo della saga 7. Nel pieno rispetto delle pagine del manga poi, tutti hanno percorsi autonomi con cui uppare i propri poteri (per attivare Love Train con il presidente dovrete raccogliere "voi sapete cosa", per far evolvere White Snakes nei suoi 3 stand dovrete "cullare"voi sapete cosa....senza contare che una certa mossa "lancia schiacciasassi"potrebbe non avere effetto su qualcuno che nel manga detta mossa la ha parata...chicche a manetta..)Per di più ogni scenario ha elementi interattivi che possono risultare utili armi, come visto anche in "Injustice: God Among Us". Padroneggiare tutte le tecniche non è così scontato, anche se la curva di apprendimento è decisamente dolce e fin da subito, senza impazzire, sarà possibile imparare mosse molto utili. La velocità di combattimento rispecchia in pieno la particolarità degli scontri presenti nella serie, scontri che prima dell'attacco forsennato si basano su astuzia e strategia. Tutto sta nel pianificare le proprie azioni, scoprire il modo migliore per evitare i colpi dell'avversario, cogliere la giusta distanza per allestire un attacco a sorpresa. Ne risulta un'azione piuttosto lenta, ma decisamente appagante e dalle infinite implementazioni. I comandi sono semplici, la hit-box funziona e dall'ultima patch è già migliorata parecchio. Con il tempo potrebbe diventare un gioco buono per le competizioni, se ben supportato.

Sul versante Storia troviamo raccontati con brevi dialoghi tra un combattimento e l'altro tutti gli archi narrativi. Scaricando i dlc (il primo è in omaggio su Psn e contiene Kira e il ragazzino degli stand-insetti- NOTA: i due personaggi sono affrontabili ma se non si può giocare nei loro panni se non si ha il codice in esclusiva in alcune confezioni o non si scarica il loro dlc dal psn, ma non ho chiaro quando esca...ad ogni modo Kira sotto "alter ego"è giocabile "free"sbloccando la campagna di Jojo4..) i nuovi personaggi vengono aggiunti alla storia arricchendo l'esperienza e viene implementata la modalità campagna on-line, un'interessante modalità che permette di affrontare personaggi personalizzati creati da altri utenti e guadagnare dopo ogni vittoria bonus per migliorare le prestazioni del proprio combattente. Una modalità ibrida carina, in alternativa alla sempiterna modalità versus e alla nuova “arcade a 8 incontri”, sviluppata appositamente per la versione europea.

Quello che manca, e che dispiace davvero manchi, è qualche bella animazione di intermezzo a caratterizzare i passaggi narrativi. Forse per i più un orpello ma caratteristica sempre presente e distintiva dei passati titoli Cyber Connect 2, al punto da farne in Asuka's Wrath quasi l'aspetto portante dell'intero lavoro, più una serie di cartoni animati in 25 puntate che un videogame vero e proprio. Questo è di contro il loro primo titolo dedicato a JoJo e vista la calorosa accoglienza è più che auspicabile che migliorie in tal senso non si faranno mancare in future reiterazioni del brand. Il fatto poi di poter far combattere Kira contro Dio Brando è impagabile. Il fan si troverà comunque a suo agio con tutto, dai personaggi sopra le righe agli scenari che ritraggono alcune delle più note scene del fumetto, ai menù che riportano vignette di molti personaggi di contorno. Chi non conosce questi dettagli potrebbe poi trovare la voglia di andare in fumetteria e colmare ogni lacuna! Da italiano e milanese sono contento di vedere un bello stage dedicato a Roma e uno sulla stazione centrale di Milano. In conclusione il titolo è da provare a prescindere per la sua alta qualità, nonché un acquisto obbligatorio per ogni fan di anime che si rispetti. Vedrete che ne varrà la pena! Per tutti i fan italiani degli anime degli esordi, non manca di futura pubblicazione persino un dlc in cui si può impersonare il Baoh, personaggio tratto da uno dei primi fumetti di Araki, arrivato in Italia in uno dei primi numeri di Zero di Granata Press nonché trasposto in oav dallo studio Pierrot e giunto da noi in una delle prime videocassette dedicate di Yamato Video. Imperdibile! 
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