giovedì 29 maggio 2014

Dragonero vol.12 : Minaccia dal profondo


Solian, città dove ha sede il villino di Gmor e Ian. Dei ragazzini stanno osservando da lontano, riparati dalle frasche, la vita lasciva della strana coppia uomo-orco con elfa di adozione. D'un tratto vengono sorpresi da quest'ultima e si scatenano grida, fuga e tante risate. Tutto è un gioco e tutti sono felici. Mentre Gmor, intento nel preparare la colazione, guarda maternamente la sua elfetta Sera giocare con i bambini, Ian se la gode in barca a vela a due passi da casa. Poi la pappa è pronta. Sera saluta i suoi amici, balza in casa e suona il corno, tuttti accorrono per la colazione. Quand'ecco che uno strano rumore smuove la tranquillità di tutta Solian. Il terremoto. I nostri eroi accorrono all'epicentro insieme a tutta la comunità. Da un buco nel terreno esce un buffo omino. Dice di essere un esperto di mappe sotterranee e di trovarsi di lì per caso. Di certo non pare l'artefice dei terremoti ma tutti vogliono comunque fargli la pelle sulla fiducia. Quand'ecco che Gmor si frappone e minaccia di picchiare i concittadini se non risparmiano il tapino. La cittadinanza di fronte al sanguinario Gmor prorompe in una crassa risata, desiste dalla vendetta e chiede a Gmor se ha ultimato quella salsa di mirtilli per la gara di torte cittadine e sistemato i merletti per le lenzuola da rattoppare. Riportata la calma si organizza una spedizione per indagare nel cratere la causa della scossa e delle ulteriori scosse che di lì a poco conseguono. L'omino delle mappe, arruolato di fiducia al seguito della spedizione, racconta a Ian di essersi imbattuto in caverne scavate dai nani. Ok, vai con il contributo musicale...


Ecco che nel mondo di Dragonero, inevitabilmente, arrivano i nani. E lo fannno nel modo più classico, quello degli epigoni dei 7 nani. Omini buffi intenti a scavare, scavare e scavare, pronti a fare cose buffe per guadagnare il più possibile, un po' farlocchi, un po' coraggiosi, un po' altezzosi. Dei peluche da trattare come tali, da tirare qua e là tra le tavole delle pagine. Forse qualcosa soluzione più originale sarebbe stato lecito trovarla, ma il fantasy ha regole "classiche" da rispettare e qui il compito è eseguito alla perfezione.Viene altresì introdotto un complicato e oscuro mondo sotterraneo, inedito per le pagine del fumetto fino a ora. Il mondo di Dragonero è in continua espansione e questo numero serve proprio a questo, a fornirci una profondità ulteriore delle mappe, a incuriosirci su futuri prossimi sviluppi narrativi. I disegni di Cristiano Cucina sono molto belli, carichi di dettagli, dinamici. Scenari maestosi, personaggi ben definiti. Tante belle scenografie, tante bellissime scene di massa.  Chiari e ben orchestrati i combattimenti. Un altro splendido lavoro grafico per una collana che finora non pare sul versante aver incontrato alcun punto debole. La trama, opera di Enoch, è simpatica, si fa seguire, prende i giusti tempi per descrivere personaggi e luoghi nuovi nel più classico numero "di passaggio". Il tutto risulta gradevole, se non fosse che a me la decompressione (classica nel genere fantasy e bla bla bla) mi lascia un po' così, un po' insoddisfatto. L'azione c'è, ma è pochissima. Tutto è un rimirare spazi e immaginare trame future che qui iniziano a piantare radici. Troppe sono le chiacchiere e l'azione vera arriva dopo 80 pagine. Pare di leggere Martin Mystère. Vabbè. La copertina in appendice parla chiaro: il prossimo numero saranno in scena dei draghi. E noi siamo pronti a rimirarli. 
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