mercoledì 11 settembre 2013

Kaze Tachinu – S'alza il vento

Orrendi commenti di pancia dopo la visione del Trailer

Va bene. Sedetevi, prendetevi un bel respiro, e godetevi questo bel trailer di cui (colpa ferie) mi sono accorto con “leggerissssimo” ritardo.



Il film, tratto da un manga dello stesso Miyazaki serializzato su una rivista che tratta di aerei (ma guarda un po'), si ispira alla storia vera di Jiro Horikoshi, progettista a cui dobbiamo gli “Zero”, gioielli di ingegneria che nella seconda guerra mondiale fecero un paiolo così agli americani, soprattutto nella versione adattata per “kamikaze”, soprattutto in quel di Pearl Harbour (anche se hanno fallito nell'abbattere Ben Affleck... che sarà il prossimo Batman... il mondo sta implodendo...). Un genio la cui vita, per nulla semplice e dai risvolti decisamente tragici, è un cristallino esempio di come con sacrificio e dedizione si possano realizzare i sogni più grandi. In senso lato un'ottima metafora della modernizzazione che ha investito il Giappone nel secolo scorso, facendone il faro dell'innovazione tecnologica e dei fumetti erotici. Miyazaki, da sempre appassionato di aerei, è forse l'uomo che meglio può rappresentare lo sfaccettato mondo interiore di un sognatore, per di più compatriota. Pensate se Miyazaki fosse stato italiano e avesse deciso di fare un film su Enzo Ferrari. Credo che sarebbe venuto qualcosa di meglio dei docu-film con Sergio Castellitto. Però...

Ghibli è uno degli studi di animazione più importanti al mondo, fucina di favole in movimento indimenticabili che hanno appassionato generazioni intere di spettatori. Eccellenza tecnica cui si accompagna il tratto, sempre riconoscibile, stile che caratterizza animazione che sa essere classica come moderna, per bambini come per adulti. Tutte le opere Ghibli, anche quelle considerate “minori”, sono un'autentica gioia per gli occhi e cosa rara, panacea per il cuore. Sì, sembrerà una cosa assurda a leggere, ma a me le opere Ghibli “fanno bene” e spesso quando sono triste come debilitato sono solito inserire nel lettore Cagliostro, Laputa, Totoro. Mi rilassano come solo sa fare Guerre Stellari (sì, sono un tipo un po' strano, lo ammetto). Però...

Però ultimamente lo studio Ghibli sta confezionando prodotti che sanno sempre meno di “magico” o, per usare una metafora qui oltremodo appropriata, “volano basso”. Non discuto il livello tecnico, la freschezza nell'affrontare tematiche nuove (come l'apertura al “genere femminile” in La collina dei Papaveri), la ricerca di un approccio più realistico nella caratterizzazione dei personaggi (vedi il chara de La città incantata), la scelta di sceneggiature che, nel caso non fossero originali, richiamano libri splendidi (Howl, Terramare). Ma dove è finito il “Miyazaki touch”, quel non so che capace di elevare un prodotto ottimo in stratosferico?

Il senso di vertigine, gli inseguimenti a rotta di collo, l'imponenza degli scenari, la grandiosità dei “cattivi” (che non siano semplicemente “vecchi stronzi” come in Arrietty e Howl), la maestosità della colonna sonora? Gli anni passano, governo ladro, un tempo qui era tutta campagna. Perché non posso più oggi aspettarmi da Ghibli qualcosa come Laputa o Cagliostro? Lo so. È colpa mia che voglio sempre la stessa, datata, minestra, ma le guglie di Cagliostro me le sogno ancora di notte e un certo idrovolante spiaggiato a filo d'acqua con il suo padrone intento a farsi una pennica in spiaggia lo avrei rivisto più che volentieri.
Comprendo che la mia critica appaia largamente ingenerosa in questo momento, nella trattazione di un film come Kaze no Tachinu che si presenta da subito come un'opera realistica. Comprendo anche che si voglia mettere in scena una tipologia di pellicola che non è aliena al Ghibli, che rimanda dritto allo (straziante) "Una tomba per le lucciole". Ma il manga di Kaze no Takinu presentava personaggi umoristici con fattezze animali antropomorfe di pronto richiamo a Porco Rosso. Che fine hanno fatto? Sempre nel manga di Miyazaki (alcune tavole ve le abbiamo pure riportate noi nel vecchio articolo) compaiono “in visioni” colossi volanti come visti in Conan, Nausicaa e Laputa (e in parte Howl), invenzioni grafiche geniali e ardite che richiamano allo steampunk come a Da Vinci. Che fine hanno fatto? Me le sono solo sognate (il che è possibile, non lo nego..)? Forse sì, mi aspettavo un revival alla Porco Rosso perché dietro le fattezze caricaturali, all'aspetto buffo, questi character sapevano bene interpretare animi tormentati, nascondere una scorza tragica. Ma Miyazaki ha deciso di cambiare l'impostazione originaria dell'opera, forse per renderla più fresca di un dolce amacord in vista della sua recente dichiarazione di ritirarsi. Il chara designer è di fatto un mostro sacro dell'animazione giappa, nonché responsabile del chara di Kiki consegne a domicilio, dovrei essere felice e invece mi ritrovo qui impantanato in un'atmosfera retro-carina-pur-drammatica degna del, da me, odiatissimo "La collina dei papaveri". Sognavo i pirati dell'aria di Laputa (e quella prima locandina di Kaze Tachinu mi aveva riportato a Porco Rosso) e mi ritrovo ultra realistici Zero degni della Production I.G. (ossia bellissimi-perfetti ma “non da Ghibli”... almeno secondo me). Probabilmente anche il fatto di rappresentare sul grande schermo la storia di un personaggio reale ha influenzato. Non sempre si può scherzare, la storia del grande costruttore di aerei è una storia vera, ma perché non attingere almeno un poco, allo straordinario sense of wonder dello studio, magari in pindarici voli onirici? Poi la canzoncina del trailer... ve la ricordate la canzone di Cagliostro? La end song di Laputa e quella di Mononoke? Due minuti e voglio già strangolare cantante, autore e produttore della canzoncina del trailer di Kaze Tachinu (e qui mi aspetto che un mega esperto di cultura Giapponese mi certifichi che detta “canzoncina” è la seconda sinfonia più conosciuta in nipponia dopo l'inno nazionale, e io di conseguenza sono un troglodo ignorante).

Come sempre, tutto questo è scaturito in me solo ed esclusivamente dal trailer. Per un giudizio vero e non preconcetto vi rimando a una futura recensione. Kaze Tachinu è stato in programma alla mostra di Venezia, se siete stati in zona fatemi sapere se vi è piaciuto e mettetemi a commento un laconico “Talk0, anche oggi non c'hai capito una sega”. Io come sempre apprezzerò. Probabile la distribuzione video di Lucky Red (manca giusto la conferma ufficiale mentre scrivo ma la darei per buona...). 
Talk0

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