venerdì 1 marzo 2013

Vicini del terzo tipo


The watch

Evan (Ben Stiller) ama la sua comunità e si dedica con altruismo spassionato ad essa. Offre lezioni di lingua, tiene un corso di ginnastica mattutina per il parco, rispetta le minoranze etniche e accetta con gioia quando queste ottengono la cittadinanza americana. Evan dirige un megastore dove Antonio, Joe Nunez, fa la guardia giurata. 
Una notte Antonio viene aggredito durante il suo turno di guardia da una figura misteriosa. Il giorno dopo, trovando il cadavere dilaniato di Antonio, Evan decide che la città non è abbastanza al sicuro, per questo decide di arruolare qualcuno per la ronda di quartiere. Accorrono, a dire il vero, in pochi. Il costruttore edile Bob, Vince Vaughn, superficiale e fancazzista, il disoccupato Franklin, Jonah Hill, gasato ed esagitato, e l'impeccabile e corretto vicino Jamarcus, Richard Ayoade. La ronda si forma. Sono delle mezze seghe e pertanto vengono sbeffeggiati a ogni loro “eroica missione”. La polizia giustamente li sfotte. Sembra che il gruppo sia formato più per esigenze personali dei singoli membri che per effettivo interesse per la causa; la cosa sulle prime demotiverà Evan, ma poi una specie di equilibrio interno arriverà. 
Presto le cose si faranno davvero strane. Antonio è stata la prima vittima non di un assassino comune, ma di una razza aliena di invasori che usano la pelle delle vittime per nascondersi tra la gente comune. Sono già arrivati e sono in tanti. La ronda di quartiere riuscirà a contrastare il loro attacco? 
Vicini del terzo tipo è un film strano. Ci sono scene divertenti, ma non è un film prettamente comico. Ci sono scene che richiamano alla fantascienza, ma questa è per lo più poco dettagliata per avere particolare attrattiva. Anche come film sulla società medio borghese americana sferra qualche unghiata sulla superficialità dell'americano medio, ma non ha gli attributi per fare reale critica sociale. Qua e là, a ulteriore conferma di un quadro di insieme così incerto, alcuni buchi di sceneggiatura. Poteva essere una commedia fantasy sul modello di Ghost Busters o Man in Black, ma il modello più vicino di riferimento è il film inglese Attack the Block, cui mutua più di una suggestione. Perfino Evolution era più carino. Akiva Schaffer è regista del Saturnday Night Live e del simpatico Hot Rod, ma qui manca decisamente il colpo o forse sono io a non essere nel mood giusto (la comicità del Saturnday Night Live attuale non è che mi faccia proprio impazzire).
Cosa rimane quindi, pur nei limiti? Un film sull'amicizia virile, filone che annovera Scappo dalla città e gli Hangover (una notte da leoni) e, perché no, visto che parliamo di Stiller e Vaughn, il simpatico Dodgeball (palle al balzo). Siamo lontani però dalle pellicole sopra citate, forse per volontà di non varcare certi limiti, di stare in acque chete . La cosa irrita anche perché gli attori sono bravi e convincenti, gli effetti speciali sono discreti e molte suggestioni dello script sono valide. Manca qualcosa e lo si avverte. Ideale per vederlo una sera, ridere un po' con gli amici, dimenticarselo il giorno dopo. Peccato. 
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