Bruce Willias
torna per la quinta volta al personaggio di John McClane, il
character che ne ha decretato la fama come attore action. Alla regia
l'ignobile tipo che ha diretto Max Payne, un regista scarso scarso di
nome John Moore. Ad affiancare il protagonista, nel ruolo del figlio
Jack McClane, il promettente (?) Jai Courtney, che i nostri
affezionati lettori ricorderanno aver impersonato il ruolo di Varro
in Spartacus: un armadio con stipati mille muscoli ma dal q.i. (parlo
del personaggio di Varro ovviamente) di una rana investita da un
camion. Questa volta McClane non deve salvare un palazzo da dei
terroristi, non deve salvare un aeroporto da dei terroristi, non deve
salvare una città da dei terroristi, non deve salvare... non mi
ricordo nemmeno cosa salvava nel quarto film, era tutta una pellicola
di colore blu modello Underworld (e infatti il regista era Wiseman),
la spalla era insopportabile, i cattivi inesistente e pur essendoci
nel cast Maggie Q questa era sempre coperta: più che un film una
bestemmia. Questa volta McClane si fa un viaggetto in Russia, luogo
dove deve aiutare (?) il figlio contro dei tizi russi pazzi e
doppiogiochisti. Ammetto, la trama mi è oltremodo fumosa anche in
virtù del fatto che per via del ritmo mortifero della narrazione
devo essermi addormentato in sala almeno 3 volte. Quando mi si
aprivano gli occhi, per le esplosioni del subwoofer (prossima volta
scegliamo una saletta tranquilla e sonnolenta non quella dal
giga-impianto) per lo più vedevo Willis sparare o far esplodere
qualcosa o qualcuno o combinando le due cose, continuando a ripetere
una frase tipo “e dire che questa doveva essere una vacanza”.
Tedio. Puro masochismo auto-inflitto. La trama non va da nessuna
parte, non è interessante, non si capisce chi sono i cattivi, perché lo fanno, che cacchio vogliano. A onor di cronaca segnalo una bella
scena di inseguimento in autostrada e una sequenza finale con
elicottero che mi ha ricordato i bei tempi andati de L'Ultimo
Boyscout del compianto Tony Scott. Credetemi, mi piange il cuore a
parlar male di questa pellicola.
Amo molto i primi
tre film, il modo in cui mischiano sapientemente l'action movie con
il disaster movie in una rincorsa tra micro e macro cosmo, dove le
azioni del singolo hanno peso per la collettività.
Galattico il primo
film con protagonista l'eccentrico palazzone noto come Nakatomi
Plaza, con i suoi cattivi anche simpatici, l'atmosfera natalizia,
l'amico poliziotto con cui scambiare poche parole al telefono (che
poi ha fatto Otto sotto un tetto, telefilm troppo divertente), i
condotti d'areazione più claustrofobici che in Alien.
Divertente e
veloce il terzo Die Hard , quello con Samuel Jackson a impersonare
Zeus (altro che Liam Neeson ne L'ira dei titani...), laddove la città
di New York diventa un vero personaggio e un signor cattivo come
Jeremy Irons imbastisce con l'eroe una guerra di indovinelli su tutto
il territorio, il folle “Simon ordina”, con le corse in macchina
per Central Park e i sotterranei di Fort Knox. Wow, quello sì che è
un bel film, ricordo ancora la colonna sonora. Ve la ricordate Summer
in the City, proprio nei titoli di testa? John McTiernan alla regia
come per il primo e altrettanto ottimo Die Hard (nonché regista di
Predator).
Pure Renny Harlin
con Die Hard 2 aveva fatto meglio (anche se il suo top per me è lo
stratrash Cliffhanger con Stallone Alpino, uno dei film che vedo
integralmente ogni volta che per puro caso mi ci imbatto).
Poi
Wiseman... va beh... ma perché i produttori insistono a dare lavori a
Wiseman?? Come si può dare a Wiseman due miti come Die Hard e Total
Recall, due delle mie pellicole preferite, vedere che ne combina
Wiseman e ciononostante dargli da fare altri film?? Non può Wiseman
dedicarsi a Underworld, unica cosa che gli riesce benino? Mistero.
Ma Moore. Moore è
inconcepibile.
Bruce Willis negli
anni ha lesinato le apparizioni, uno o due film all'anno, dimostrando
di essere un attore valido ovunque lo metti, capace anche di salvare
filmetti come Surrogates (com'era il titolo italiano... tipo il Mondo
de Replicanti mi pare), oggi torna alla carica con diversi ruoli, dalla
commedia di Wes Anderson, Moonrise kingdom, al nuovo G.I. Joe oltre
agli Expendables e a Red, pellicola molto carina sulle spie in
pensione che presto avrà un seguito e al futuro prossimo Sin City 2
di Rodriguez (aridacce predators 2 !!! Te lo sei scordato?!!) in cui
vestirà di nuovo i panni del detective Hartigan. Perché allora
questo Die Hard così poco ispirato? Perché un Die Hard 4 così
poco ispirato? Ma si può essere tanto miopi da svaccare una delle
serie di punta Paramount, mettere sulle spalle di un unico e bravo
attore le sorti di pellicole scritte male e dirette peggio e rimanere
impuniti a contare i soldi che comunque arrivano da qualche fan
nostalgico di vecchia data? Mistero.
Sì, il film è
comunque godibile in modalità “automatica”: cervello spento,
tanti pop corn e birra gelata a fiumi. E tra un boom, ta ta ta e un
badaboom ci si può anche intrattenersi un po' nell'ammirare la
sequela di scene esagerate inanellate una via l'altra. Sì, c'è
anche una gnocca decisamente notevole. Ma il divertimento è davvero
pochino pochino.
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