lunedì 4 marzo 2013

Die Hard – un buon giorno per morire



Bruce Willias torna per la quinta volta al personaggio di John McClane, il character che ne ha decretato la fama come attore action. Alla regia l'ignobile tipo che ha diretto Max Payne, un regista scarso scarso di nome John Moore. Ad affiancare il protagonista, nel ruolo del figlio Jack McClane, il promettente (?) Jai Courtney, che i nostri affezionati lettori ricorderanno aver impersonato il ruolo di Varro in Spartacus: un armadio con stipati mille muscoli ma dal q.i. (parlo del personaggio di Varro ovviamente) di una rana investita da un camion. Questa volta McClane non deve salvare un palazzo da dei terroristi, non deve salvare un aeroporto da dei terroristi, non deve salvare una città da dei terroristi, non deve salvare... non mi ricordo nemmeno cosa salvava nel quarto film, era tutta una pellicola di colore blu modello Underworld (e infatti il regista era Wiseman), la spalla era insopportabile, i cattivi inesistente e pur essendoci nel cast Maggie Q questa era sempre coperta: più che un film una bestemmia. Questa volta McClane si fa un viaggetto in Russia, luogo dove deve aiutare (?) il figlio contro dei tizi russi pazzi e doppiogiochisti. Ammetto, la trama mi è oltremodo fumosa anche in virtù del fatto che per via del ritmo mortifero della narrazione devo essermi addormentato in sala almeno 3 volte. Quando mi si aprivano gli occhi, per le esplosioni del subwoofer (prossima volta scegliamo una saletta tranquilla e sonnolenta non quella dal giga-impianto) per lo più vedevo Willis sparare o far esplodere qualcosa o qualcuno o combinando le due cose, continuando a ripetere una frase tipo “e dire che questa doveva essere una vacanza”. Tedio. Puro masochismo auto-inflitto. La trama non va da nessuna parte, non è interessante, non si capisce chi sono i cattivi, perché lo fanno, che cacchio vogliano. A onor di cronaca segnalo una bella scena di inseguimento in autostrada e una sequenza finale con elicottero che mi ha ricordato i bei tempi andati de L'Ultimo Boyscout del compianto Tony Scott. Credetemi, mi piange il cuore a parlar male di questa pellicola.
Amo molto i primi tre film, il modo in cui mischiano sapientemente l'action movie con il disaster movie in una rincorsa tra micro e macro cosmo, dove le azioni del singolo hanno peso per la collettività.
Galattico il primo film con protagonista l'eccentrico palazzone noto come Nakatomi Plaza, con i suoi cattivi anche simpatici, l'atmosfera natalizia, l'amico poliziotto con cui scambiare poche parole al telefono (che poi ha fatto Otto sotto un tetto, telefilm troppo divertente), i condotti d'areazione più claustrofobici che in Alien.
Divertente e veloce il terzo Die Hard , quello con Samuel Jackson a impersonare Zeus (altro che Liam Neeson ne L'ira dei titani...), laddove la città di New York diventa un vero personaggio e un signor cattivo come Jeremy Irons imbastisce con l'eroe una guerra di indovinelli su tutto il territorio, il folle “Simon ordina”, con le corse in macchina per Central Park e i sotterranei di Fort Knox. Wow, quello sì che è un bel film, ricordo ancora la colonna sonora. Ve la ricordate Summer in the City, proprio nei titoli di testa? John McTiernan alla regia come per il primo e altrettanto ottimo Die Hard (nonché regista di Predator).
Pure Renny Harlin con Die Hard 2 aveva fatto meglio (anche se il suo top per me è lo stratrash Cliffhanger con Stallone Alpino, uno dei film che vedo integralmente ogni volta che per puro caso mi ci imbatto).
Poi Wiseman... va beh... ma perché i produttori insistono a dare lavori a Wiseman?? Come si può dare a Wiseman due miti come Die Hard e Total Recall, due delle mie pellicole preferite, vedere che ne combina Wiseman e ciononostante dargli da fare altri film?? Non può Wiseman dedicarsi a Underworld, unica cosa che gli riesce benino? Mistero.
Ma Moore. Moore è inconcepibile.
Bruce Willis negli anni ha lesinato le apparizioni, uno o due film all'anno, dimostrando di essere un attore valido ovunque lo metti, capace anche di salvare filmetti come Surrogates (com'era il titolo italiano... tipo il Mondo de Replicanti mi pare), oggi torna alla carica con diversi ruoli, dalla commedia di Wes Anderson, Moonrise kingdom, al nuovo G.I. Joe oltre agli Expendables e a Red, pellicola molto carina sulle spie in pensione che presto avrà un seguito e al futuro prossimo Sin City 2 di Rodriguez (aridacce predators 2 !!! Te lo sei scordato?!!) in cui vestirà di nuovo i panni del detective Hartigan. Perché allora questo Die Hard così poco ispirato? Perché un Die Hard 4 così poco ispirato? Ma si può essere tanto miopi da svaccare una delle serie di punta Paramount, mettere sulle spalle di un unico e bravo attore le sorti di pellicole scritte male e dirette peggio e rimanere impuniti a contare i soldi che comunque arrivano da qualche fan nostalgico di vecchia data? Mistero.
Sì, il film è comunque godibile in modalità “automatica”: cervello spento, tanti pop corn e birra gelata a fiumi. E tra un boom, ta ta ta e un badaboom ci si può anche intrattenersi un po' nell'ammirare la sequela di scene esagerate inanellate una via l'altra. Sì, c'è anche una gnocca decisamente notevole. Ma il divertimento è davvero pochino pochino. 
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