mercoledì 13 febbraio 2013

True Justice


 Arco 1, “incrocio mortale”, episodi 1 e 2
Esultate gente, questo è il grande ritorno di Steven Seagal




Uno dei film a caso  di True Justice
La madre di tutte le premesse: è tornato!!!! Il re è tornato!!! E noi discepoli lo venereremo come si conviene, nel modo più servile e appassionato, facendo una disamina completa di tutta la prima stagione di questo True Justice. Perché il mito vuole rimanere ora, a prendere a calci tutti i finti poliziotteschi italiani con Raul Bova, perché già si parla di seconda serie nel 2013!! Steven il grezzo. Steven lo sterminatore di avambracci. Steven i cui soprannomi sono il pacato “Lord Steven”, il condivisibilissimo “The master of Aikido” e l'umilissimo “The Great One”. Steven, che in “Giustizia a tutti i costi” interpretava il detective Gino Felino. Steven che corre in modo strano vorticando con la mano. Steven che ci fa credere a ogni giro di essere un indiano-pompiere-psicologo-biochimico recitando sempre e solo la sua unica mitica espressione, abbinata a tremendo giubbino con frange all'indiana. Steven che interpreta Inferno Sepolto (di cui cura anche le musiche personalmente) come fosse veramente un film. È tornato!! E' di nuovo tra noi, con True Justice, bolso e invecchiatissimo (ma non si nota), con in testa un abominevole parrucchino alla diabolik, pronto a pestare come solo lui sa fare, con coreografie lente e bruttissime (e per questo accelerate da una telecamera che spara da un angolo all'altro) dove gli stuntman si gettano addosso ai suoi pugni (il che è pure difficile quando tiene le mani in tasca). Terence Hill, incomincia a tremare. Voglio un cross-over True Justice vs Don Matteo. Leggenda. Non ce la faccio, è troppo... mi devo ricomporre.
I più fortunati hanno già visto sui canali pay i famigerati “film di True Justice”, quelli come me che danno un'occhiata ai classici “cestoni” dei centri commerciali hanno trovato almeno 6 film su True Justice, per lo più non capendo che cosa fossero e in che ordine andassero visti perché la Eagle, che distribuisce in Italia, non dice nulla ma proprio nulla in tal senso. Film o serie tv? Non è chiaro se sia poi un'idea della Eagle o della pay tv o di una ricercata strategia distributiva internazionale. A ogni film, grazie a wikipedia, scopro comunque che corrispondono 2 episodi della serie, e tale bizzarria assume un senso quando vedo che in genere 2 episodi vanno a comporre una unica storia. Ai film viene pertanto aggiunto un sottotitolo e su dvd nessuna indicazione circa il fatto, marginale, per esempio, che sia una serie televisiva. Siccome gli episodi sono 13 e non quattordici si decide di non considerare l'esistenza dell'episodio 13, che pertanto in tv, pure pay, rimane inedito. Fortunatamente la Eagle decide comunque di pubblicare la serie completa e le Messaggerie nel contempo decidono di scontare del 30% le serie tv: questo è il principale motivo per cui ne parlo. Ultimato l'acquisto, apro il bel cartonato scelto per custodia e i dischi, invertiti appunto nel cartone , iniziano a schizzare ovunque. Sarà per questo contenitore un po' ballerino (ma decisamente ecologico) che mi trovo i dvd buttati dentro a caso, ovviamene senza un numero di riferimento essendo di fatto le stesse copie vendute separatamente a film a due a due (magari è la mia copia, ma cara Eagle, se ti capita di fare una versione 1.1 mettici almeno un foglietto con l'ordine di visione, se proprio non vuoi mettere 1, 2, 3 ecc. sula serigrafia di ogni disco). Ma, sorpresa delle sorprese, nel cofanetto compare anche un settimo dvd, contenente il mancante episodio 13!!! E tutti vissero felici e contenti. Chiarito quanto dovrebbe per logica essere chiaro ed evidente nei primi 6 secondi in cui si prende in mano un dvd, ossia se è o meno una serie tv, entriamo nel cuore dell'azione... anzi no. Per essere buoni anche nei confronti di chi, magari per caso, ha pescato un dvd dal cestone del grande magazzino, analizzeremo l'opera di “film” in film, consci del fatto che i seguaci di Seagal la seguiranno con passione anche su Italia 1, che da gennaio la trasmette in chiaro.

Incrocio Mortale dove incontriamo un vecchio amico...

trailer

Steven è un uomo anziano che decide di interpetare nuovamente un personaggio action. Per renderlo più giovanile si sceglie un taglio di capelli tra Diabolik e Dracula, con una colata di nero notte che fa assumere all'attore l'invidiabile effetto playmobil. L'effetto è così bello che per non distrarci troppo, per inspiegabili scelte di regia Steven recita portando in testa una bandana. Il suo personaggio è totalmente vestito di nero, ovviamente, siccome è il capo di non si capisce bene cosa (dei poliziotti sotto copertura che vestono esattamente come tutti i poliziotti dei telefilm, che non usano volanti ma i classici suv neri dei poliziotti dei telefilm...bah...), viene anche dotato di uno studio-ufficio che riflette in pieno il suo carattere. Quattro mura, foto di lui che pratica le arti marziali, una Katana da pulire, the verde e...basta! Non un computer, una stampante, l'unico contatto con l'esterno è un telefono delle dimensioni di quello visto in Top Secret. Il personaggio in qualche modo ne esce: un eccentrico psicopatico rimasto agli anni '60 a cui il resto del gruppo ha saggiamente inibito ogni tipo di potere o controllo.
Il cast di True Justice
Ma, ricolorata la confezione, come stanno le giunture dell'attore? Malino. Per una scena particolarmente emotiva, in cui deve inginocchiarsi per guardare negli occhi una bambina, viene quindi inquadrato di spalle mentre si piega, ma l'uomo che termina il movimento è una controfigura, con la chioma dei capelli alla Bart Simpson. Per lo meno riesce ancora a deambulare dritto, ma per non esagerare si sceglie spesso di farlo muovere all'interno di un veicolo, anche se poco funzionale a volte. In una scena riguardante un appostamento delicato, tutti sono tatticamente schiacciati al muro o al suolo mentre Seagal è mimeticamente seduto in un suv al centro della strada, unico allo scoperto, elargendo ordini tipo “restate nascosti”, “aspettate” urlandoli al microfono e udibili per cinque isolati. Ma si può sempre farlo sparare invece che picchiare! Il movimento è minimo, diranno i miei piccoli lettori! Ma è qui che torna in auge un'altra delle tipiche capacità di Seagal; mentre il resto del cast pare aver seguito un corso apposito, si muove tatticamente ed evita di esporsi, Steven non rinuncia a una delle sue classiche abitudini (da Nico in poi): quella di impugnare la pistola ed esplodere colpi a caso senza nemmeno provare a mirare sul nemico, sventolando l'arma come un bambino di sei anni che gioca a cowboy e indiani. Ok, passiamo al corpo a corpo, fase che ha richiesto un certo impegno e studio realizzativo. Due tecniche vengono ad uopo studiate. L'azione velocizzata e l'azione “assistita”. Nella velocizzata Steven gira a velocità normale-lenta delle coreografie, di cui lui è maestro, di presa e contropresa insieme a uno stuntman. L'azione poi viene rielaborata in post-produzione con tecnica a velocità variabile, ricreando una specie di “effetto 300”, non sgradevole, cui si accompagna una resa sonora dei colpi. Poi c'è la tecnica “assistita”. Per questo in genere vi è una comoda procedura step by step: a) viene prima inquadrato Steven modello figurina dei calciatori, che immagino stia parzialmente genuflesso (gotta?); b) Steven, sempre inquadrato a busto tipo figurina compie quindi un movimento con le gambe (che sarà velocizzato) a seconda delle direzione in cui dovranno partire i colpi; c) l'inquadratura diventa una soggettiva di Seagal, che quindi non si vede, e calci e pugni vengono sparati a velocità cento colpi di Hokuto da uno stuntman da paura, mentre la telecamera cabra e picchia in continuazione. L'effetto, per chi conosce JoJo, è simile a quando Jotaro Kujo cammina con le mani in tasca verso il nemico mentre il suo stand Star Platinum sommerge lo stesso con una mitragliata di pugni multipli. Wow. È ancora una macchina di morte credibile!
Steven sul suo SUV
Ok, Seagal c'è! Il suo personaggio, Elijah Kane, ex operativo delle forze speciali, è a capo di una squadra sotto copertura (bah...), operante a Seattle e specializzata in... tutto! Droga, bande, mafia russa, triade, yakuza, scimmie spaziali. Perché loro sono il meglio del meglio. Il resto della squadra si compone di cinque o sei personaggi, assistiti dalle classiche casacche rosse di Star Trek che muoiono a frotte ma nessuno caga. Il gruppo è composto così. C'è un nuovo membro fresco di accademia e trasferito da poco, “Gnocca di legno Bionda”: ha le indubbie capacità di parlare come una scaricatrice di porto, sparare come Terminator, vestirsi da vacca alla bisogna, comportarsi da zozza per estrapolare informazioni. Il pregiato comparto femminile operativo (perché il telefilm è ricco a vario titolo di gnocche, ma il cui ruolo è fumoso o assurdo) è composto da “Gnocca di legno mora”, tipa tosta, quella “che ne ha passate”, volgarotta, anche lei incline a vestirsi da vaccona alla bisogna, probabilmente non interessata ai maschietti. A rendere la squadra equilibrata non poteva mancare l'attore di colore cerebrale e stratega, genere Foreman del Dr.House, ossia “Nero pensoso” e l'immancabile soggetto fuori dagli schemi alla arma letale, ma con la personalità e la malmostosità di un bambino di sei anni, ossia “Gasatello”. A operare sotto copertura “Bella Brò” il fan numero uno di Seagal, quello che lo adora perché lo ha salvato dal ghetto, lo ha istruito al riformatorio, lo ha cresciuto e allattato. Vorrebbe entrare in squadra, ma per Steven è “troppo presto” e preferisce utilizzarlo in missioni suicida... quando uno ci tiene a te... Livelli recitativi? Sì, per domani è prevista pioggia...
L'arco narrativo “Incrocio mortale” nel tentativo di descrivere la complicata vita delle indagini di alto livello, non si pone limiti narrativi. Vengono uccisi dei cinesi (così Seagal può far vedere di saper parlare cinese), perché dietro ci sono poliziotti corrotti, che sono stati corrotti da canaglie messicane (scoperte grazie all'agente infiltrato “Bella Brò”) che hanno trovato base su un importante sito storico americano (perchè Seagal-Piero Angela può fare anche un po'di storia) per mascherare il sito di un traffico di droga (di cui i cinesi non sapevano comunque una mazza...); a loro volta meri strumenti in una trappola posta in essere da dei russi cattivi, con un debole per i postriboli (così “Gasatello” e “Nero pensoso” possono indagare nei medesimi) e le prostitute (per cui i russi saranno incastrati da “Grocca di legno Bionda” e “Gnocca di legno Mora”) che uccidono tutto e tutti per poi finire davanti a Steven Seagal, armato e cattivo, che salva la situazione in uno scontro a fuoco in cui quasi ci perdiamo Gasatello. Tutto chiaro, no? Sì, è una supercazzola di due ore...e siamo solo all'inizio!
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