giovedì 31 gennaio 2013

Gundam Unicorn Vol.3


(Dopo la visione e a mente congelata, stato zen, alcuni giorni dopo). SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SUPER SPOILER.

Commenti sparsi, come sempre. Finora il ragionamento cromatico ha avuto e ha tuttora un senso. Il primo episodio aveva come colore il Bianco (faccio riferimento ai colori delle copertine della first press edition della Dynit), il colore dell'Unicorn che ne definisce anche il pilota-eroe, Banagher. Pertanto simbolo di purezza così come di assenza di una colorazione, intesa come assenza di appartenenza a uno schieramento e conseguentemente timore dell'eroe bianco da parte degli altri, in quanto considerato un diverso.
Il secondo episodio aveva il Rosso, che definisce l'eroe ardimentoso e legato a un ideale, pur sotto il rischio degli eccessi dovuti al troppo furore interiore. Definizione calzante per l'eroe rosso della serie, Full Frontal-Char Aznable il capo-popolo, l'uomo-ideale, che per via della maschera assume anche la connotazione di uomo-idea-a-prova-di-proiettile alla V per Vendetta (o lo Zero di Code Geass se preferite), capace di gesti estremi alla ricerca di un futuro migliore per tutti. Arriviamo quindi al terzo film, in copertina abbiamo il 4 ali di Marida Cruz e pertanto il colore è necessariamente il...
Verde militare. Per la psicologia odierna il verde rappresenta la forza, la speranza, l'equilibrio e la stabilità. Rappresenta anche la terra e di conseguenza l'appartenenza a un territorio, a una comunità. Caratteri che bene rappresentano gli eroi “verdi” nella cultura giapponese. Sailor Juppiter, elemento terra, forte e coraggiosa, l'eroina più protettiva del gruppo, quella anche di statura più alta e, personalmente, pure la più carina. Shiryu il dragone, votato al sacrifico per difendere il gruppo, che diventa pure cieco più volte, per rappresentare come possa comunque andare avanti in virtù della sua forza di volontà, in virtù del suo equilibrio e stabilità, frutto del rispetto delle regole disposte dal suo mentore, il cavaliere della bilancia, maestro ma anche superiore gerarchico. Il power ranger verde infine è quello che può all'inizio operare dalla parte sbagliata, in virtù dell'onore militare, in ragione della coscienza, magari mal riposta, di essere subordinato per un ideale più grande, un distorto codice del samurai. Interessante che spesso il Power Ranger verde, una volta che passi dal lato giusto della barricata, possa cambiare colore e diventare bianco, segno di una ritrovata purezza. In Gundam verde rimane il colore degli Zaku Gera Zulu di Zion, così come della nave Garacies (e pertanto possiamo fare lo stesso ragionamento del Gundam Bianco che colora anche l'animo dell'eroe pilota Banagher). Verde militare anche la divisa del sottotenente Daguza Mackle, ovviamente. In questo episodio i riflettori sono accesi sui militari: Marida Cruz, Zinnerman e Gilboa Sant dal lato Zion, il sottotenente Daguza Mackle per gli Ecoas della Federazione Terrestre. Schieramenti, vissuti in modo diverso ma similare, che diviene nel contempo la loro ragione di vita. Non dei pazzi esaltati, ma critici sul senso sul valore vita-delle vite. Qualche spiraglio sulle ragioni che hanno portato alla divisione dei due schieramenti arrivano, ci vengono date in “campo neutrale”, da un dialogo tra Banagher e il dottore di bordo, il cuore di questo episodio.
Un sofisma pretestuoso volto alla creazione di umani potenziati. Nel semi-serio post Gundam for Dummies cercavo malamente di descrivervi lo zionismo, nel vol.3 di Gundam Unicorn il tutto è spiegato in poche e sostanziali parole, per i dettagli vi rimando comunque a quel post.
Il merito di tale sublime descrizione va dato tanto all'opera dello sceneggiatore quanto alla indiscussa bravura dell'adattatore italiano. E' un aspetto che nei precedenti riconosco di non aver giustamente valorizzato, devo rimediare e questa è la sede migliore. L'adattamento italiano di quest'opera, a cura di Dynit, rappresentava una sfida non da poco, di pari se non superiore complessità dell'adattamento di Evangelion (di cui parleremo prima o poi), sfida vinta e con lode grazie all'indiscusso valore di persone che sono nel campo da sempre, persone appassionate del loro lavoro, curiose e competenti nel confezionare un prodotto che non teme paragoni con altre offerte internazionali. Ogni tanto l'ho detto, qui lo ripeto, andate sul sito Dynit, andate sul mini-sito dedicato a Gundam Unicorn, troverete uno dei lavori più completi e affascinanti per la descrizione di questo universo narrativo, qualcosa di oggettivamente bello in quanto Gundam è un'opera che vive, respira di tali dettagli. La visione degli episodi è solo un tassello del godimento che l'opera può irradiare, quello che “c'è dietro” è uno spettacolo altrettanto affascinante.
La filosofia in Gundam è più fica di qualsiasi scontro con spade spaziali. Eccone la dimostrazione. Il dottor Hasan ha in cura Marida Cruz, sconfitta in un recente combattimento contro lo Unicorn. Banagher è in visita, ha un profondo legame con il pilota del 4 ali, ha riconosciuto Marida come suo nemico solo da poco, non accettando di sottostare a questa stretta definizione. Hasan descrive Marida come un umano potenziato, un clone. Full Frontal lo sa da sempre, sa che il vero nome di Marida è un codice-prodotto, Pole 12; Zinnerman non ha mai dato peso alla cosa, ha invece sempre visto Marida come una figlia (Zinnerman è un personaggio straordinario e sfaccettato, si è accennato poco per ora al suo carattere, ne riparleremo nel vol.4, dove la sceneggiatura lascia molto spazio a questo character), per Banagher è la persona che più gli somiglia, dopo Mineva, un'anima gemella. Banagher si interroga sul perché sia possibile per l'uomo spingersi fino alla creazione di umani artificiali. Il Dr Hasan, risponde che alla base della creazione degli esseri umani artificiali c'è un sofisma pretestuoso, frutto della dottrina di Zion, o zionista, la cosiddetta ideologia new type. Ossia la convinzione che gli uomini, una volta che (abbandonata la terra) vivranno tutti nello spazio,(evolvendo in new type) potranno comprendersi senza più malintesi. Banagher risponde al medico: se fosse così, non si creerebbero più le premesse per l'esplosione di un conflitto. Allora il medico: (per gli zionisti) alla base dei conflitti c'è il fatto che l'umanità non riesca ancora a varcare la soglia di una nuova evoluzione. Se esistesse davvero la possibilità di diventare dei new type, gli studi sugli umani potenziati dovrebbero essere ammessi, perché se dovessimo confidare sul ritmo naturale dell'evoluzione, l'uomo si autodistruggerebbe prima di progredire. Banagher risponde: è un punto di vista deprimente. Il medico quindi: ecco perché dobbiamo imparare a comprenderci con tutti i mezzi a nostra disposizione. Ecco la magmatica materia filosofica alla base di Gundam. Non vi è una posizione giusta, in quanto entrambi le tesi sono accettabili e nel contempo limitate. Vedendo il punto di vista delle colonie sotto l'egida di Zion, l'evoluzione è una urgenza storica. Le colonie sono vessate dalla Terra, se non arrivano risorse le colonie muoiono, le colonie devono produrre ed esportare necessariamente alla Terra. Le cose peggiorano negli anni, la Terra invia sempre meno e richiede sempre di più. Gli spazianoidi sono sempre più deboli e la Terra sempre più forte, se le cose non cambiano gli spazianoidi moriranno o saranno così stremati da poter essere schiacciati dalla Terra in un nanosecondo. Però c'è l'evoluzione in new type. I new type non sono solo la fase più evoluta e sensibile del genere umano, sono anche per i loro riflessi le migliori macchine da guerra sul mercato. Solo che ce ne sono troppo pochi, non arriverebbero a esserci abbastanza new type naturali per permettere alle colonie di rovesciare la Terra, bisogna fare ricorso ai potenziati, creare le condizioni per affrettare i tempi. Necessariamente bisogna soffermarsi su un aspetto non secondario dell'ideologia zionista: non si vuole la morte dei terrestri, si vuole l'evoluzione di tutti in new type. Per questo Zion cerca in più fasi del conflitto bellico di far cadere delle colonie, magari disabitate, sulla Terra, magari in posti isolati come l'oceano. Conseguentemente alla caduta di una colonia (o di un asteroide artificiale come ha cercato di fare nel recente Char nel film Il contrattacco di Char, che narra eventi di poco prima a Gundam Unicorn) la Terra diverrebbe non più vivibile e i terrestri potrebbero senza problemi essere accolti su altre colonie. Dal punto di vista politico: fine tasse, fine abusi, democrazia effettiva, ogni colonia padrona di se stessa. Dal punto di vista dell'evoluzione: termine di qualsiasi conflitto, i new type si comprenderebbero a vicenda, patendo del dolore altrui e pertanto non sarebbero in grado di nuocere gli uni agli altri. Quindi: la creazione di cloni potenziati new type è necessaria, anche se è una brutta cosa. Dal punto di vista terrestre c'è la volontà, di alcune anime candide, di non recare danno ad alcuno, di trovare la via del dialogo, il pacifismo, il salvare più vite possibili. Ma tale volontà si scontra con una classe politica corrotta e totalitaria, che affama le colonie temendo di perdere la supremazia, temendo di essere rottamata dai new type: evoluzione come perdita di potere. Un'ipocrisia, quindi, tipicamente “umana”. Dal punto di vista politico: teniamo il potere, schiacciamo le colonie. Dal punto di vista dell'evoluzione: cerchiamo di essere le persone migliori che possiamo, cerchiamo di trasmettere buoni valori ai nostri figli, cerchiamo di essere ricordati come buone persone. Non ci evolveremo in new type, ma se riusciremo a convivere al meglio gli uni con gli altri il mondo sarà un posto sempre migliore. Quindi: teniamo duro e facciamo in modo che nessuno si faccia del male. Pur accettando il fatto che affamare le colonie sia davvero una idea da stronzi.
Ecco quindi un paio di argomentini con cui trastullarvi. Si può essere liberi (come le colonie dalla Terra) senza dover accettare dei compromessi (fare una guerra, creare mostri)?
Marida Cruz- Pole 12: è una creatura potenziata artificialmente per essere assimilabile ad un new type. Pertanto possiede similari capacità psichiche. A garanzia del loro “funzionamento” questi soggetti subiscono una manipolazione cerebrale in virtù della quale un soggetto, denominato “master” può impartirgli incarichi che loro eseguiranno senza battere ciglio. Una sorta di schiavi quindi. Pecato che il “master” di Marida sia Zinnerman, che lui la tratti con tutto l'affetto e l'umanità che si confà a un padre che protegge la figlia. Abbiamo imparato poco a poco a conoscerla, un misto di determinazione e onore volto alla difesa di Mineva, alla protezione del Zinnerman e all'equipaggio della Garacines. Qui la vediamo prigioniera, proprio come lo era stato Banagher nel secondo film, della fazione opposta. Decisamente non trattata con la magnanimità che Zion aveva riservato a Banagher. Molto bello il momento in cui Banagher smette di essere vittima del destroy mode dell'Unicorn, il momento in cui “sente” la voce di Marida e il suo spirito letteralmente gli viene incontro, nudo-privo di difese-privo degli aculei-corazza del porcospino, con quella soggettiva a mani tese che ormai è uno dei marchi narrativi della serie. Significativo il dialogo con Banagher in cui spega il suo essere militare-guerriero: sono una creatura artificiale, combatto i nemici del mio master. Un padrone sì, ma molto più simile ad un padre che a uno sfruttatore, un legame che probabilmente va oltre al lavaggio del cervello, affetto sincero. Tuttavia vede in Banagher qualcosa di diverso, la possibilità di scegliere, la capacità dimostrata quando ha avuto la meglio della furia dell'Unicorn nel destroy mode, bloccando il cosiddetto flusso invertito dello psyconium, quando ha salvato la vita a Marida. Marida dice a Banagher che questo è il suo “principio fondante”, la capacità critica di fare obiezioni, di conservare la sua individualità restando così un uomo e non il bullone di una macchina. Combattere per Marida è combattere per il proprio padre, per la sua famiglia, per le colonie oppresse.
Daguza Mackle: Daguza è un Ecoas, si direbbe il poliziotto buono in un mondo corrotto. In questo rispecchia la guerra solitaria della Londo Bell, corpo creato da Amuro per porsi come garante della legge, pur essendovi necessariamente slegato, al di sopra, per non subirne la corruzione dominante. Una lotta contro i mulini a vento, quella di questi corpi speciali. La federazione non è sana e non lo è forse mai stata, per evitare il peggio bisogna agire di sottigliezza, prevenire le azioni dei politicanti e degli imprenditori senza scrupoli come Roberto Vist, agire d'astuzia per prevenire le minacce di nemici potenti quanto invisibili come Full Frontal. Daguza è sinonimo di tutto questo, lo si è visto prodigarsi in tutto questo finora. A ciò si aggiunge un profondo rispetto e stima per Banagher, cui diventa in questo terzo episodio la terza figura di riferimento. Nel primo film era Cardeas Vist, nel secondo Full Frontal, ora è il turno di Daguza. Il primo ha insegnato a Banagher a sopportare il peso del destino per salvare il futuro, il secondo gli ha insegnato a guardare il nemico come un suo simile, prospettandogli di non essere un estraneo tra i suoi simili, ma semplicemente appartenere alla fazione sbagliata. Daguza insegna invece a Banagher l'importanza di saper scegliere per il meglio, che non ci si può fermare e guardare cosa succede, bisogna schierarsi ed è una questione di cuore e nient'altro. E il cuore è volto alla protezione, alla difesa delle persone che ci circondano. Un esempio alto di altruismo quello di Daguza. Anche per Daguza torna la metafora dell'ingranaggio di una macchina, la parte di un tutto che agisce per un fine coordinato e superiore. Quello che differisce rispetto a Marida è che Daguza accetta, umilmente, questo ruolo come necessario e giusto, non è un semplice ingranaggio che agisce a comando, non è uno schiavo. Combattere per Daguza è proteggere, preservare il futuro. Una strada triste e difficile fino all'estremo, ma una strada giusta che ha un senso intraprendere.
Full Frontal: in questo episodio è silenzioso, ma è il burattinaio che guida tutti gli attori. Quando Banagher fugge da Palau e capita casualmente davanti allo Unicorn sembra il classico “caccheccaso”, magari di newtypiana categoria, quando invece si vede che è tutto organizzato da Frontal è confortante, subdolo ma geniale. Frontal infatti vuole provocare il destroy Mode, permette la fuga silenziosa del mobile suit bianco, fa agire il Sinanju silenzioso come un ninja e noi godiamo di ciò. Per il piano non si fa scrupoli di sacrificare Marida, di tenere all'oscuro l'esercito di Zion. Ma come sempre il tutto risulta altamente studiato, pianificato, chirurgicamente necessario, anche perché finalmente oggi possiamo intuire, alla luce di questo terzo episodio qualcosa di più sul misterioso scrigno di Laplace: per il piccolo nuovo mondo spaziale dei new type lo scrigno è l'equivalente della bomba atomica, può portare alla fine di tutto. Non sono ammessi errori o esitazioni. Nel combattimento su Laplace, Daguza colpisce con un missile il viso del Sinanju. L'elmo si frolla e appare un viso metallico che appare come diretta citazione del T800 di Schwarzeneggeriana memoria: per un attimo Char-Frontal appare dunque come una macchina, pura coscienza distruttiva. Spaventoso e sublime. Un altro riferimento al fatto che Frontal sia effettivamente Char. Quando il 4 ali è nelle mani della federazione viene esaminato il suo “psycho frame”, ossia il cockpit o cabina di guida del pilota. Guardatene la forma e il colore, ha qualcosa di molto familiare, non fosse che su dvd e blu ray lo avete già visto quel cockpit, in quanto è presente nella prima scena del trailer del Contrattacco di Char. É senza dubbio (o almeno a me fa questo effetto) lo psycho frame dello Zasabi, l'imponente mobile suit che Char usa contro Amuro nel loro ultimo combattimento, prima di venire entrambi dichiarati missing in action. Forse Char si è salvato, forse (e tutti lo speriamo) anche Amuro.
Lo scrigno di Laplace: Il Gundam Unicorn ci è stato detto che rappresenti la “chiave dello scrigno”, lo scrigno si trova sul relitto di Laplace. Un luogo in cui si va in gita con la scuola, come ci riporta il comandante Otto Mitas, Latitudine 0, Longitudine 0, a quota 200 km. Torniamo quindi alla primissima immagine di Gundam Unicorn, anno zero dell'era spaziale, quando un giovane Syam Vist fa saltare la residenza spaziale del primo presidente del governo federale terrestre Ricardo Marcenas, dando quindi inizio con un bagno di sangue alla cosiddetta era spaziale. Sappiamo ancora poco di quello che è successo di lì a poco, cosa Syam, all'epoca così simile a Banagher, abbia visto e come questo gli abbia cambiato la vita. Ora Daguza getta un'ombra su questo avvenimento, un'ombra che di colpo inizia a far combaciare alcuni pezzi del puzzle. L'attentato molto probabilmente è stato opera della stessa Federazione. Il mondo era al collasso, la migrazione spaziale sempre più necessaria. Per garantire che tutto andasse per il verso giusto occorreva che nascesse una Federazione forte, un dio spietato che avrebbe sedato sul nascere le rivolte, che avrebbe gestito tutto in modo ordinato e preciso. Con la distruzione di Laplace era stato creato il più formidabile pretesto possibile per dare inizio a una guerra contro ogni tipo di sovversione, si era radicata la forza centralista della Federazione. Come è entrato Syam in contatto con lo Scrigno? Come ha fatto a creare un impero su Industrial 7? Di fatto Syam Vist non vive al di là della Federazione e la sua Vist Fundation, oltre ad avere rapporti che paiono profondi con la Anaheim Electronics (gli stessi fondatori?) si dice essere in possesso di un'arma in grado di risolvere il conflitto. Una tecnologia non ancora del tutto chiara, sulle cui origini ancora non disponiamo di dati, ma il cui primo effetto, in relazione al dispositivo NTD dello Unicorn, sembra di fatto finalizzato alla caccia e allo sterminio dei New Type. Una bomba atomica dicevamo, sulla quale Full Frontal non vuole e non può soprassedere. Esistono alcune cose che però non sono del tutto chiare, lo scrigno probabilmente non è solo questo. Noi però non lo sappiamo ancora, possiamo solo intuire qualcosa. É grazie ai suoi poteri di new type o è grazie allo Unicorn che ora Banagher riesce a sentire le voci dei morti?
I duelli: 4 ali vs unicorn. Sinanju vs Unicorn. La serie non ha mai lesinato in fatto di scontri spaziali spettacolari e dettagliati. Anche se questo episodio è più riflessivo degli altri le botte, come si diceva, non mancano. Entrambi i duelli sono galattici, ma è assolutamente imprescindibile lo scontro tra un Banagher distrutto e adirato contro un Full Frontal attendista e quanto mai cauto. Un capovolgimento di prospettiva spiazzante. Lo Unicorn mette davvero i brividi in relazione alla sua forza bruta.
SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, ANCORA SPOILER E SEMPRE SPOILER NON LEGGERE O SPOILER, GUARDA CHE E' SPOILER, ESTREMAMENTE SPOILER.
Talko

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