giovedì 27 dicembre 2012

The walking dead


“Finalmente é SPOILER!!! Sì! Sì! Sì! Non se ne poteva più, il personaggio più soporifero del mondo ci ha lasciato! Grande!!” Scene di isteria, lacrime, pacche sulle spalle tra gli appassionati, l'incubo è finito. Passano due puntate, ecco che pure SPOILER comincia a rompere l'anima, diventa petulante, fa cose idiote, nessuno sopporta più SPOILER e poi, un paio di puntate dopo... "finalmente è SPOILER! Sì! Sì! Sì! Non se ne poteva più, il secondo personaggio più soporifero di sempre ci ha lasciato! Grande!” Scene di compiacimento virile, birra a fiumi, l'incubo è finito! Passano due puntate...
Questo è Walking Dead. Con i suoi pregi e difetti.
Nasce come fumetto, diventa serie tv di culto al punto che volevano segarla, ma i fan li avrebbero uccisi, così la serie è continuata e decollata con la stagione 3, dopo una ultra-statica (ed economica presumo) stagione 2, diventa un fenomeno con pupazzetti, libri, videogame. Un cult, materia obbligatoria in nerdologia. La cosa accattivante non è tanto parlare di zombie. C'è chi lo so sa fare meglio (Snyder, Boyle), c'è chi non fa altro nella vita (Romero), c'è chi lo farà presto alla grande (vedi il prossivo World War Z con Brad Pitt). La figata è la serializzazione lunga dell'opera, il conoscere i personaggi in modo così intimo, il sapere, chi più chi meno, che sono tutti un branco di stupidi suicidi, pronti a fare qualcosa di illogico perfino per un Lemming da un momento all'altro. Se questo inevitabilmente fa calare l'empatia tra spettatori e attori, poiché vi ritroverete a odiare tutti in un breve lasso di tempo, la sceneggiatura diviene veramente un oggetto oscuro e imprevedibile. A volte pure troppo. Ancora non è chiaro come 5 minuti prima ci sono in giro due-tre non-morti e cinque minuti dopo abbiamo un'invasione che manco alla prima saronnese di Indipendence Day al Silvio Pellico. Una mandria sterminata che si muove silenziosa come un ninja muto. Qualcosa di troppo assurdo per comprenderlo. Ma chissene, c'è così tanto splatter che ogni amante del genere esce felice da ogni puntata e agogna la nuova. Un prodotto quindi che, nonostante gli sceneggiatori facciano di tutto per farvelo odiare, risulta comunque godibile e avvincente. La prima serie parte lenta, ma con un sacco di trovate geniali. La seconda è uno stallo senza fine, ma regala un bel colpo di scena in coda, la terza è moooooolto valida. Ora permane il classico dubbio: quanto si andrà avanti ancora? Non è dato saperlo per ora, ma se il viaggio è buono quanto ciò che accade nelle ultime puntate spero molto, molto ancora.
Molto carina anche la premessa della trasformazione in zombie, che vi taccio nel caso vogliate appassionarvi a questo seria. Cosa che vi consiglio senza remore. Se un personaggio poi diventa odioso sappiate che SPOILER sempre e comunque. Tranquilli, non vi ci sarete troppo affezionati in genere. Dannati Lemmings...
Consiglio per Natale: in fumetteria è uscito un volume non-tascabile da 55 euro con una montagna di puntate del fumetto originale. Si discosta qua e là ma è per me pure meglio del telefilm. Assolutamente da tenere in considerazione. 
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento