mercoledì 19 dicembre 2012

In memoria del presumo ancora vivo Daniele Luttazzi


In televisione il professor Fontecedro imperversava con i suoi “cosmico” a Mai dire Gol, io avevo 18 anni, un neopatentato felice, ma poco praticante. Per le vie del centro di Milano un mio amico lo nota e me lo indica: “Quello è Luttazzi, guarda!” e io “Ma no, dai, in tv è più alto.” “Ti dico che è lui”, rincara, “Adesso ci avviciniamo e vedi che te lo confermerà”. Ci avviciniamo. “Scusi il disturbo, lei è Daniele Luttazzi, il comico?" E Lui, molto più timido di come me lo sarei immaginato “Sì, sono io.” Quindi colgo l'occasione, chiedo un autografo per la mia sorellina e lui non si sottrae. Sulla mia smemo disegna un omino stilizzato che dice “cosmico”, firma e mi rassicura: “Vedrai, tra 15 anni questo disegno non varrà comunque un C@zzo”. Aveva ragione!
Da allora l'ho sempre più o meno seguito. Ho amato moltissimo la trasmissione Barracuda, un talk alla Letterman con gag comiche surreali e una gargantuesca presenza di gnocca, dalla Salerno alla Colombari alla Pandolfi alla Ferrari c'era da rimanere ciechi. Da buon discepolo fedele leggevo anche la rubrica che teneva sul mensile GQ, altro contenitore ad altissimo tasso di gnocca. Inizio a pensare oggi che forse lo seguivo per i motivi sbagliati. All'ultima puntata di Barracuda Luttazzi esce di scena con una battuta citazionista. A uno che gli chiede “Dove andrai adesso Daniele?” risponde “Vado a farmi il mondo”. Il personaggio di Mai dire Gol è diventato un attore completo e sfaccettato, dimostrando di essere anche valido presentatore. Guardando oggi su rai 5 David Letterman mi accorgo, in positivo, di quanto il Luttazzi di Barracuda fosse vicino al modello del front man dell'intrattenimento serale americano. Mi sarebbe piaciuto vedere Barracuda almeno per dieci anni, magari con il conseguente annichilimento del Costanzo Show e un ritorno di Bruno Vespa alla conduzione del TG1. Ho deciso di continuare a seguirlo, nel modo all'epoca possibile, ho preso un paio di libri sui suoi spettacoli teatrali, dovrei avere forse anche delle videocassette. Ho un consiglio da dare a chiunque abbia intenzione di andare a vedere a teatro un comico: non comprate prima il libro sul suo spettacolo. All'Auditorium Giuditta Pasta di Saronno, e saremo a ben vedere nel 1997-98 io sono intorno alla decima fila in compagnia di Gianluca ad assistere a "Sesso con Luttazzi", spettacolo in cui relativo libro di riferimento conoscevo ormai a memoria. Data la sfortunata conformazione delle poltroncine del teatro, mi trovo seduto dietro un tizio di sei metri che, in sfregio a chiunque volesse vedere lo spettacolo, e soprattutto a me che gli stavo dietro, aveva una spropositata e vaporosa chioma phonata modello Jackson 5. Trovandosi comunque Luttazzi su di un palco, riuscivo a vedere a fatica la sua testa e piccolissima parte del busto, essendo preclusa la visione del resto della fisionomia in ragione di tale sconsiderata massa capillare. Ok, non si vede una sega. Parte lo spettacolo e so tutte, ma tutte le battute. Nei concerti è attività lecita e incitata cantare insieme al cantante, un effetto di risonanza diapason; negli spettacoli a conoscere le battute in anticipo ci si rompe decisamente le palle, ma alla fine è stato comunque divertente. 
Parto per la naja, destinazione Friuli, in tv Luttazzi ottiene un importante programma in rai, Satyricon. Non riesco a vederne manco una puntata, recupererò solo alcuni anni dopo, quando youtube inizierà a significare qualcosa. Ma all'epoca chiedevo curioso a chi poteva vederla come la trovasse, mi rispondevano che era “troppo politica” e la politica, come si sa, spesso divide in scompartimenti stagni la gente, che dal giono alla notte decide che il tal programma non lo vuole più vedere, è “diventato noioso”. Io, che la politica la trascendo non legando facce a colorazioni, trovo il programma geniale e irriverente, un Barracuda più “cattivo”, forse troppo cattivo e per questo difficile da vendere a un pubblico geriatrico come quello rai, sonnolento e statico davanti alle innovazioni, pronto a scatenarsi come comari di paese e a puntare il dito quando il conduttore, uscendo dagli schemi, parla degli argomenti più grevi o faccia una satira politica troppo cruda, priva dei mascheroni, e correlata gnocca, del Bagaglino. La trasmissione avrà uno stop dopo l'ospitata di Travaglio, cui seguiranno denunce, assoluzioni molto tardive e un considerevole tempo lontano dal video. Riesco a vedere un paio di spettacoli teatrali, scopro che Luttazzi canta dal suo blog, che seguo con curiosità, e da quello che si può sentire in rete non canta neanche male e soprattutto a suonare mette dei professionisti assoluti. In breve raccatto i cd. Mi piace il dialogo che intrattiene sul suo blog, mi piace il fatto di poter leggere lì i pezzi che pubblica sui quotidiani senza sborsare una lira, mi piacciono molto i disegni che utilizza a corredo dei post. Poi il grande ritorno, anticipato da un paio di ospitate, dalla benedizione di Baudo, su La7, il programma è Decameron. Saremo tipo nel 2008? No, nel 2007. Il nome deve avere influenzato molto il comico, il Decameron di Boccaccio parle di dieci giorni di storie goliardiche che si scambiano dei giovani chiusi in un'abitazione, mentre fuori imperversa la morte e la peste. Anche nel Decameron di Luttazzi si scherza, ma è come se la morte, la malinconia e il senso di un tragico futuro imminente avessero già oltrepassato la porta, insinuandosi nel contesto goliardico. Di colpo Luttazzi cede il fianco alla sua vena più nera. Rimasto lontano per anni, ingabbiato al di fuori del media che meglio sa gestire, relegato ai teatri che comunque riempie e ai libri che comunque vende, è come se il comico riversasse sul programma la sua rabbia repressa, concedendosi umanamente solo un velato senso di malinconia, propria della sua canzone Money for Dope, utilizzata da surreale siglia di coda. Decameron diverte ma in larga parte assesta violenti pugni allo stomaco dello spettatore, dimostrando che la satira può anche non essere comicità, può farsi rientrare anche nella tragedia così come la commedia può parlare di morte, parlarci a tu per tu. É l'opera di massima espressione di un autore maturo e tormentato. Si ride? Poco. Ci si sorprende per le trovate narrative? Sicuro. Poi arriva la puntata sulla battuta riferita a Giuliano Ferrara, un rischio alto in virtù della libertà di satira sostenuta sempre e comunque da Luttazzi, un rischio che ha già preso, con gli esiti noti, con la questione relativa all'intervista con Travaglio, di sicuro alimentato da una piccola vena autodistruttiva. Dopo Travaglio, la battuta su Ferrara è la seconda roulette russa mediatica cui si sottopone Luttazzi. Dalla prima roulette di Luttazzi è conseguita la consacrazione televisiva e maggiore notorietà di Marco Travaglio, che da poco conosciuto ma già prolifico giornalista e scrittore (mi è piaciuto il libro che analizzava il rapporto tra Berlusconi e Montanelli), è diventato idolo delle folle, prima collaboratore di Grillo con settimanale rubrica di critica giornalistica su you tube, puntate da un'ora l'una, per poi passare a presenza fissa nei programmi di Santoro e poi a fondatore e prima penna del Fatto Quotidiano. Spero che Travaglio gli abbia almeno offerto una pizza. La seconda roulette non riesco ancora a spiegarmela. Davvero non lo so, non riesco a comprendere, se facessi speculazioni queste sarebbero prive di fondamento e quindi mi astengo.
Dopo il Decameron televisivo, Luttazzi mette in piedi un Decameron teatrale che spiritualmente è volto a completare il progetto iniziale, successo, libro, il comico non si ferma e mette in piedi sul suo blog “La palestra”, uno spazio in cui permette a tutti di cimentarsi nella crezione di satira, in cui Luttazzi indica le modalità e i trucchi per creare battute divertenti. Da questa scuola virtuale escono trovate interessanti e trovate più banalotte ma l'intento è originale, buono e sincero, la palestra diventa un libro che raccoglie i frutti migliori. La conseguenza è che ora c'è una nutrita community dietro a Luttazzi.
2010. Luttazzi partecipa per una quindicina di minuti di intervento a Raiperunanotte insieme ad un nutrito cast di attori, giornalisti e cantanti che sotto la guida di Santoro denunciano in un maxievento le censure del tubo catodico, anche qui è successo. Luttazzi viene sommerso di applausi quando esce di scena citando Aristofane.
Poi arrivano le accuse di plagio, gira in rete un filmato in cui sembra palese che Luttazzi riproduca, tradotti in italiano molti monologhi di comici inglesi, qualcuno arriva a dire che il 60% del suoi spettacoli sono traduzioni di opere intellettive altrui. Copiature, pura ispirazione o citazioni? La parola torna ai banchi del tribunale, dei fans si sentono traditi, Luttazzi sparisce di nuovo dai media e non mi è ancora chiaro se la vicenda abbia già avuto o avrà in breve un epilogo. Al di là di tutto ciò che si potrebbe dire o pensare sulla vicenda, da quando è girata la lista delle fonti di Luttazzi mi si è aperto un intero universo e attraverso la rete ho potuto attingere a un numero spropositato di monologhi comici davvero spassosi, opere d'arte che per pigrizia, essendo per lo più in inglese, avevo sempre colpevolmente ignorato. Cose che allo Zelig se le sognano. Venite anche voi, in massa, ad esplorare magari su youtube, magari sottotitolati, i monologhi di George Carlin e Chris Rock! Da depresso cronico in cerce di rare occasioni per divertirsi ringrazio e apprezzo.
E adesso? Blog ufficiale chiuso, un account twitter con più di ventimila followers e quattro parole in croce, distribuite in tre post pubblicati nell'arco anche di molti mesi. Silenzio quasi totale. Mi chiedo se senza Luttazzi avrei mai preso il mio primo numero di GQ, rivista che all'epoca mi ha procurato il calo di molte diottrie (ho disdetto l'abbonamento quando il numero di poppe è calato), mi chiedo se senza il Barracuda di Luttazzi avei apprezzato il Late Show di Letterman che vedo oggi su rai5 (sempre per la pigrizia di far uso dei sottotitoli). Mi chiedo se senza Luttazzi, Travaglio avrebbe conquistato la stessa visibilità che ha ora. Mi chiedo se senza Luttazzi avrei mai visto un programma strano e malinconico come Decameron. Mi chiedo se senza Luttazzi mi sarei mai avventurato alla scoperta della comicità americana. Nonostante tutto Luttazzi è stato un comunicatore straordinario, qualcosa di davvero alieno e innovativo nel panorama italiano. E mi piacerebbe che tornasse a interpretare questo ruolo, magari presto, magari in nuove forme, mutatis mutandis. Così il suo disegno con dedica potrò capitalizzarlo degnamente su ebay... Un po' mi manca. 
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20 commenti:

  1. E' davvero triste vivere nella stessa epoca di Luttazzi e saperlo desaparecido, sembra quasi che un professionista come lui abbia l'obbligo di lavorare per il suo pubblico ininterrottamente. Spero che in questo lungo periodo di silenzio stia producendo incessantemente, pronto a tornare spiazzandoci nuovamente tutti.

    Ho finito di leggere da poco il suo ultimo libro/fumetto, "La quarta necessità", dove a sprazzi si sente feroce il suo tocco. Dopo aver letto un suo libro si dovrebbe essere contenti, non malinconici e nostalgici.

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  2. comunque sia Luttazzi non ha mai nascosto le fonti di numerose sue citazioni..inoltre tutti gli argomenti riguardanti la politica italiana (che sono una buona maggioranza) sono evidente frutto della sua lucida testa...l'assenza di un personaggio di tale spessore in un momento come questo è assolutamente una perdita di dimensioni cosmiche per ogni testa pensante...speriamo di ritrovarcelo presto..nel frattempo mi sono riletto tutti i suoi libri ed è sempre incredibile la sua estrema lucidità di analisi..averne!!!

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  3. Quelle di Luttazzi non sono citazioni ma scopiazzature belle e buone. Più del 60% dei suoi libri o spettacoli è preso pari pari da comici d'oltre oceano! Siccome ci ha fatto dei bei soldoni con le battute di altri, almeno dovrebbe chiedere scusa; almeno ha avuto il buon gusto di non mostrarsi più. E' fortunato che Chris Rock, Carlin e la miriade di autori che ha COPIATO vivano all'estero e probabilmente non abbiano interesse a fargli causa! E quando Bonolis ha riciclato una sua battuta (che poi si è scoperto cha aveva copiato da Chris Rock) ha pure fatto l'offeso! Ma sparisci che è meglio!!

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    1. "Più del 60%" è pura diffamazione. Vergognati. Questo blog aggiornato smonta tutte le accuse mosse a Luttazzi: http://goo.gl/wWTzZ

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  4. Luttazzi manca tanto. Mi spiace, secondo me chi lo accusa si è lasciato convincere senza voler cercare di capire le sue argomentazioni. Luttazzi non scopiazzava. Se vi piace, a chi insiste nelle sue invettive, direi che mi piacerebbe tanto che tornasse a scopiazzare quanto e più di prima. Ma preferisco dire che il suo contributo artistico, satirico, comico e intellettuale è stato secondo me fondamentale in Italia. E adesso questa assenza lascia tristezza.

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  5. Bravo Gianluca, ottima disamina......leggendo per caso il tuo blog un velo di tristezza mi ha stretto il cuore!! È proprio vero che, senza di lui, molti di noi non avrebbero mai capito cosa vuol dire "satira" e forse non avrebbero mai aperto gli occhi! Ha sbagliato, è vero, ma non dimentichiamo che persone brillanti come lui sono davvero rare!

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  6. Beh calma, 60% copiato un par di ciuffoli, io conosco letteralmente a memoria i suoi spettacoli teatrali (tutti, spessissimo li uso come audio prima di addormentarmi, praticamente "ripasso") e forse mi manca giusto uno o due suoi libri, posso dire di essere abbastanza competente. Certo ti cadono le braccia quando, dopo anni che hai lodato la scena di Gesù che entra nel saloon pieno di dinosauri, scopri che in verità è tutta roba di Eddie Izzard, che comunque proprio in questo modo ho conosciuto ed ora adoro alla follia... poi avrei preferito che me l'avesse detto Luttazzi e non scoprirlo da qualche video denigratorio su youtube.

    Per me è già tanto se ha copiato uno scarso 2, 3%. Il problema non è la quantità, quanto come ci ha ricamato su. Davvero, non può fare le paranoie su Bonolis e poi farsi beccare in questo modo. E' vero che fai sempre del bene a denunciare un ladro, ma se poi si scopre che a casa tua hai l'Urlo di Munch...

    Fatto sta che io Luttazzi lo andrei a vedere eccome a teatro, al di la di questa diatriba è un professionista come mai l'Italia ne ha conosciuti.

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    1. Ben detto w Luttazzi, ma ora dov'è?
      Daniele mi sa che l'Italia ti fa schi......fo, ma dai tu puoi aiutarla.
      Ciao Daniele, stammi bene.
      Max

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    2. La vicenda Bonolis e tutte le altre balle che vi hanno fatto bere per attaccare Luttazzi: http://goo.gl/wWTzZ

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    3. Luttazzi rifà il pezzo di Izzard nel BIS dello spettacolo, cioè dopo un monologo di due ore e mezzo, quando gioca coi fan. Confronta adesso il testo del pezzo di Luttazzi (pubblicato in libro dopo un asterisco e in corpo piccolo, un indice diegetico per la caccia al tesoro) col testo di Izzard e ammira come Luttazzi lo trasformi da brano surreale a pezzo di critica sociale, aggiundendoci fra l'altro una serie di battute formidabili. Izzard è uno dei comici più famosi al mondo e il pezzo sui dinosauri celeberrimo. Luttazzi esegue la sua variazione su un tema noto. Si chiama intertestualità. Tarantino non mette didascalie sotto ogni inquadratura/scena citata. E' arte. Chi sa coglie la citazione e si diverte, chi non sa peggio per lui.

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  7. Luttazzi ha copiato senza citare le fonti...onestamente non capisco neppure perché nessuno gli abbia fatto causa. Forse i comici americani non sono al corrente. In questo caso Luttazzi oltre a furbo è pure fortunato!

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    1. Semplicemente perché non è plagio e Luttazzi sa il fatto suo. Leggiti l'ultimo libro "Lolito" e scopri quante sono le tecniche dell'intertestualità di cui evidentemente non sai nulla, anche se sei pronto a sparare giudizi incompetenti.

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  8. Ma sei un suo parente?

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    1. in questi ultimi mesi sono comparsi qua e là tizi che difendono a spada tratta l'operato di luttazzi. su vari blog e forum, magari in discussioni inattive da anni, compaiono questi signori a difendere l'indifendibile, con spocchia e sdegno più adatti a migliori cause.
      l'opinione che va per la maggiore è che il nostro stia certosinamente rintracciando la maggior parte possibile delle risorse web che riguardano il suo triste caso per scrivere personalmente l'ultima parola nelle discussioni, anche quando queste sono "fredde" da secoli.
      temo che questo sia il preludio al "grande ritorno" del "grande perseguitato". d'altronde 3 anni di "quota periscopio" in italia sono abbondantemente sufficienti per riemergere dopo aver ammazzato un asilo intero a colpi di falli in alabastro, figuriamoci se la tua colpa è di essere un semplice "diversamente creativo"

      a danié, se mi leggi (e mi leggi): ti adoravo. per te avrei dato mezzo litro di sangue. e per te ho rotto un paio di amicizie. per questo non te la perdono. pensi che i tempi siano maturi per rifar capolino? pensi che ce ne siamo dimenticati? che i tuoi blog e siti a cui rimandi postando nei siti altrui possano alterare quello che sappiamo sia successo? smettila di darci degli idioti.
      nun ce provà.

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    2. Ma certo, Luttazzi ha tempo da perdere e legge i tuoi commenti. "L'opinione cha va per la maggiore" fa il paio con le accuse assurde sul "60% di materiale copiato". Replica sul tema senza addosso a chi argomenta, se ce la fai: http://goo.gl/TptXCX

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    3. Siamo nel paese dei raggiri, delle truffe, il paese in cui se si può si cerca di guadagnare senza far fatica; Luttazzi è solo un italiano medio, con una buona cultura e tanta furbizia. E considerando che ultimamente non è che abbia molto da fare non mi stupirei se girasse per i blog cercando proseliti...

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  9. non ha solo tempo da perdere a leggere, a quanto pare ha anche tempo per creare centinaia di account falsi...

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    1. Una cosa di cui hai certo le prove... Replica nel merito degli argomenti, se sei in grado, non attaccare le persone. Tutte le balle diffuse in rete contro Luttazzi nel 2010 e che qualcuno continua a diffondere anche qui sono smontate da questo blog aggiornato: http://goo.gl/b6rb7v Questo saggio accademico invece spiega l'arte nuova di Luttazzi agli incompetenti che blaterano senza sapere nulla: http://newkoh.blogspot.it/

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    2. Un "dettaglio"...quando si traduce (in modo più o meno creativo) di solito chi viene tradotto ne è al corrente. Dubito che Luttazzi abbia scritto a tutti i comici a cui ha rubato le battute per avvisarli che stava facendo soldi con materiale loro...siamo proprio in Italia dove si difende l'indifendibile!

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  10. Non te ne intendi quindi cianci di "rubare" e di "plagi", riciclando le accuse false diffuse da anonimi nel 2010 per dargli del disonesto. Accuse tutte smontate in dettaglio: https://goo.gl/W0M8QO Chi è competente invece parla di novità artisrtica di Luttazzi: http://newkoh.blogspot.it/ Se sei in grado puoi replicare nel merito. Le vecchie balle sono scadute. Trovane altre.

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