venerdì 16 novembre 2012

Gundam Unicorn Vol.1

(Dopo la visione e a mente fredda). SPOILER,SPOILER,SPOILER,SPOILER,SPOILER,SPOILER,SPOILER, SPOILER, SPOILER,SPOILER,SPOILER,SPOILER,SUPER SPOILER

Commenti sparsi.
Molto bella la resa della colonia, spettacolari i combattimenti e gli effeetti grafici che li accompagnano. Non mi ci soffermo troppo, basta un trailer per giudicare il maestoso lavoro svolto, ma a livello prettamente coreografico dell'azione siamo al top, con ogni stunt funzionale anche a descrivere lo stato d'animo del pilota.
Ottimi i dialoghi in italiano, molto bravi gli attori, l'edizione italiana è davvero ben curata.
Si susseguono un sacco di scenari, non si sta mai fermi un attimo e il ritmo è forsennato. Nel contempo la musica riesce davvero a dettare il ritmo della narrazione e il tema sinfonico scandisce con la giusta velocità i tempi della narrazione.
La forza di gravità e assenza della stessa sono implementate in modo sublime e ho particolarmente apprezzato il modo in cui i personaggi umani vi interagiscono, tanto in contesti tranquilli (vedi Cardias che si sposta tranquillamente nel suo ufficio con balzi di sei metri e piroette accluse) che in scene concitate (il combattimento “fisico” a gravità bassa tra Marida e Banagher, dove quest'ultimo in ragione della gravità le afferra la giacca e riesce così a spostarla di vari metri).
Mi è piaciuto il frequente, ma non insistito, uso delle soggettive in alternativa alle inquadrature più canoniche. Vediamo così una scena dagli occhi di chi vive direttamente gli eventi, sia uno dei personaggi principali o anche un comprimario, con questo abbattimento della seconda dimensione ci sentiamo proiettati direttamente nell'azione, senza filtri, senza limiti, creando un esaltante effetto montagne russe. Questa inquadratura, che provoca l'abbattimento della seconda dimensione, risulta piuttosto divertente quando coinvolge le scene con i mobile suits vissute all'interno della cabina di pilotaggio, siano di combattimento o volo tra asteroidi e cunicoli e assurge a magnificenza quando è utilizzata per la soggettiva di Audrey che avanza a gravità zero verso l'uscita dello spazioporto. In questi casi il merito dell'incisività della scena va anche dato a una computer grafica “mascherata” di grande impatto. Esiste poi un suo ulteriore utilizzo, che rappresenta il maggiore scarto artistico in positivo dell'opera e che avviene quando è usata per sottolineare lo stato emotivo dei personaggi. Si potrebbe in un certo senso affermare che il cuore dell'opera risieda nella difficoltà dei personaggi principali di rapportarsi con se stessi e con il prossimo. Questo è reso in modo geniale dalla regia quando, attraverso gli occhi del personaggio, vediamo come questo allunghi la mano destra nell'atto di afferrare qualcosa, cercare un contatto. Esempi di questo tipo costellano questo episodio. Syam Vist che all'inizio dell'anime, disperso nello spazio, cerca con la mano di afferrare la terra. Banagher Links che prima dice di non sapere dove si trovi, intendendo in questo che non sta vivendo in pieno la sua vita, che manca qualcosa, poi tende la mano verso la finestra, vede attraverso la finestra lo Unicorn, quindi appoggia la mano sul vetro e allora sul vetro appare di riflesso il suo volto. Sempre Banagher che allunga la mano per salvare la vita ad Audry mentre sta cadendo nel vuoto, riuscendo a salvarla e stabilendo un contatto. Infine Cardias Vist, il vero protagonista del primo film di Gundam Unicorn, che prima cerca di accarezzare la foto del figlio proiettata dal computer e solo alla fine del film riesce ad accarezzare il viso del figlio.
Mi è piaciuto il senso di verticalità dell'azione, il senso quasi di vertigine che trasmettono le prime scene, dove si cade di frequente verso il basso, in parallelo al lungo ed esaltante volo verso l'alto dello Unicorn nel finale.
Il pilota misterioso. Un pilota, in genere l'avversario di cui vediamo tutto tranne che il volto, lo vediamo muovere la pedaliera del cockpit, danzare con le dita sui comandi dei missili, cabrare a testa in giù, persino parlare ma non sapremo mai nulla di lui, portando questi un casco oscurato sulla cui visiera si infrage una luce diretta. Proprio all'inizio dell'anime facciamo la conoscenza con questi misteriosi personaggi, ma vedrete che ricorreranno per tutta la serie di Gundam Unicorn. Nello specifico quando starete visionando il quarto episodio....ma è presto per parlarne...
Il comportamento new-type, perfetto e coerente in ragione del fatto che è un Potente, new-type. Mi immagino che alla prima visione qualcuno si sia anche un po' scocciato del comportamento del new-type. Immagino le frasi tipo, al primo posto “ma che cavolo sta dicendo?”, seguita da “ma perchè adesso piange?” seguita da “ma dove sta andando, perchè sta andando di lì”, per terminare, con disperazione con “come può essere arrivato lì, su tutto il dannato mondo dove poteva finire come può essere arrivato lì?”. La risposta è semplice e unica è un new-type....fatevene una ragione, ha avuto e avrà una vita difficile...Se non credete che tutto questo sia possibile vedetevi Char's Counterattack, sul finale..
La citazione di Vacanze Romane, titolo originale the Runaway Princess (appare su un cartellone dopo che Audrey addenta il suo hotdog), legato anche al fatto che Mineva si faccia chiamare Audrey Burne, chiara storpiatura della indimenticabile protagonista di Vacanze Romane Audrey Hepburn...e anche lei principessa in fuga..
Per ora è tutto. Se siete fan di vecchia data di Gundam preparatevi a una grossa sorpresa nel secondo volume di Gundam Unicorn. Se ancora non lo siete, sarete comunque abbastanza felici.
SPOILER, SPOILER, SPOILER,SPOILER, ANCORA SPOILER E SEMPRE SPOILER NON LEGGERE O SPOILER, GUARDA CHE E' SPOILER, ESTREMAMENTE SPOILER.
Talko

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